(Eisenwald) Dietro ad una copertina che sfiora il ridicolo anziché la blasfemia (anche se l’idea rappresentata è di fatto il nome dell’album) si cela la riproposta in CD di un’uscita discografica che ha visto la luce un paio di anni fa. Un prodotto piuttosto particolare, anche solo per la scelta del cantato in francese ( i nostri sono canadesi…); ma è proprio il concept ad essere peculiare, ossia il racconto della passione di Cristo, senza per la verità alcun intento denigratorio quale si potrebbe aspettarsi da un disco black metal. Invece, proprio il cantato sofferente e urlato del cantante ben esprime la sofferenza e la disperazione del momento raccontato, attraverso una decina scarsa di tracce fatte di un black ancestrale e folkloristico, in cui la componente cantata risulta appunto fondamentale per delle composizioni altrimenti piatte e monotone. Brevi inserti strumentali non fanno che acuire questa sensazione di sofferenza, mista a solennità e malinconia, per quello che potremmo definire un esperimento riuscito appieno.

(Enrico MEDOACUS) Voto: 8/10