(Jolly Roger) Maestosità, imponenza e anche architetture sonore araldiche. Godwatt è la suprema entità del doom, la sua migliore esposizione. Godwatt sono le tenebre e la luce che le taglia. Ritmi tuonanti, riff arroventati, testi in italiano, la band della provincia di Frosinone arriva al suo dodicesimo anno di attività in grande forma. Un nuovo album, una reputazione che lo ha costruito con solida certezza e testi ancora in italiano. Declamazioni di morte, dito puntato contro l’animo umano. Doom con impennate stoner, qualche momento sludge per come batteria, basso e chitarra si fondono in un palude che si dilata nello spazio. Il tutto avviene in canzoni globalmente mutevoli tra di loro, senza ripetizioni e con fedeltà al genere. Il trio è anche fonte di atmosfere e di brevi momenti atipici rispetto alla durezza generale esposta. Dopo “L’Ultimo Sole” lo standard dei Godwatt è ancora alto e lo si avverte da canzoni come “Tenebre”, la title track, oppure “Siamo Noi il Male”.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10