copgrandmagus3(Nuclear Blast) Replicare “Triumph and Power” (QUI) era impossibile e forse anche gli stessi Grand Magus se ne sono accorti… ma forse questo “Sword Songs” è ancora meno di quanto mi aspettassi. È come se JB Christoffersson e soci avessero voluto sforzarsi il minimo per fare un bel compitino poco rischioso… ancora una volta sono la voce fuori dal coro nel panorama delle recensioni Made in Italy, ma non mi sento di osannare più di tanto questo platter (comunque riuscito) e vorrei spiegarvi perché. “Freja’s Choice”, la opener, è una buona (anche se devo dire non ottima) partenza: riff stoner-oriented, ritornello melodico quanto basta, un convincente e martellante lavoro da parte di Ludwig Witt. Persuasivo, come doveva essere, il singolo “Varangian”: refrain da pugno alzato preceduto da un bridge in crescendo che non fa prigionieri. Di sostanza il mid-tempo “Forged in Iron – Crowned in Steel”, epica e manowariana come non mai “Master of the Land”, canzone incisiva e degna, questa sì, di “Triumph and Power”. “Frost and Fire” è un altro brano classico, dal bel riff, ma forse troppo breve; quando si arriva alla meravigliosa “Every Day there’s a Battle to fight”, con il ritornello migliore del disco, si resta decisamente con l’amaro in bocca, perché dopo appena 34 minuti è già finito tutto. “Sword Songs” lascia con una pressante sensazione di incompiutezza: magari presi singolarmente (quasi tutti) i pezzi convincono, ma sembra che venga meno la compattezza dell’insieme. Stavolta non vale la legge ‘il massimo risultato con il minimo dello sforzo’, perché lo sforzo è certamente minimo, ma il conseguimento raggiunto è discreto e comunque indegno della band che ha composto “The Hunt” e “Iron Will”.

(René Urkus) Voto: 6,5/10