(Elevate Records) Si ripresentano con un concept album (QUI presentato nei dettagli) i Gravestone, prendendo spunto dal romanzo “Gens Arcana” di Cecilia Randall. La storia si avvale della narrazione di Daniele Coccia, voce di Muro del Canto. Nell’album come ospiti anche Cristiano Borchi degli Stormlord in “The Slaughter Conspiracy”, Ketty Passa dei Rezophonic in “Aqua”, Giacomo Voli dei Rhapsody of Fire in “The Death Of Folco De’nieri”. Il tutto senza perdere la propria matrice death metal nella quale trovano ovviamente posto tastiere, tratti sinfonici e un concezione prog. L’album appare un po’ frazionato per via della narrazione, nella quale Coccia ha un’interpretazione un tantino posticcia, e quanto poi la stessa nel flusso musicale non sembra avere fluidità. Al contempo non si nasconde che certe porzioni dell’album hanno i tratti caratteristici dei Gravestone e un’andatura coinvolgente. L’innesto vocale di Simona ‘Sandcrow’ Guerrini aggiunge delle possibilità alla band, la quale ha creato dei pezzi nei quali ogni elemento e comparto del gruppo sembrano ritagliarsi la propria spaziatura e l’inquadramento con gli altri. Sulla distanza “Ars Arcana” ha bisogno di più ascolti. Il tema del concept è totalizzante e il flusso musicale sembra risentirne, pur considerando che la band ha consapevolmente creato tutto questo proprio per raccontare una storia. Le fasi musicali sono veloci, con scalate in low e mid tempo dove si lanciano variazioni ed esecuzioni studiate, di conseguenza però si avverte una flusso sonoro slegato con temi melodici che stentano a trovare una consequenzialità. In “Ars Arcana” suonano ottimi musicisti ma nella sua totalità ha qualcosa di ridondante.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10