(Fireflash Records) Canto del cigno per i thrashers tedeschi Holy Moses, i quali dopo più di quarant’anni di carriera hanno deciso di calare il sipario sulla storica band, non prima però di celebrare l’addio alle scene con questo dodicesimo album. Pur non raggiungendo incomprensibilmente la fama dei big four del thrash teutonico, la band capitanata sin dal 1981 dalla cantante Sabina Classen ha saputo ritagliarsi un ruolo di assoluta importanza nel panorama metal tedesco, grazie ad album di assoluto spessore come l’esordio “Queen Of Siam”, il successivo “Finished With The Dogs” ed una discografia in generale di buona qualità. “Invisible Queen” mantiene gli elevati standard proposti da sempre dalla band di Aachen, a partire dall’opener “Downfall Of Mankind”, che dopo un breve arpeggio parte in quarta con riffs veloci ed aggressivi, mentre la voce di Sabina è più ruvida ed estrema che mai. La doppietta formata da “Cult Of The Machine” e “Order Out Of Chaos” azzanna l’ascoltatore alla gola, mentre la title track è più lenta e decisamente pesante. “Alternative Reality” ha connotati epici ed induce all’headbanging selvaggio ma c’è spazio anche per partiture maggiormente progressive (“The New Norm”) e metal classico (“Visions In Red”), mentre “Forces Great And Hidden” è più moderna e groovy. Se davvero sarà l’ultimo album degli Holy Moses, non posso pensare ad una uscita di scena migliore.

(Matteo Piotto) Voto: 9/10