(AFM Records) Inossidabili (è proprio il caso di dirlo, nomen omen) gli Iron Savior! Con questo sono dodici album di inediti sempre di roccioso power tedesco… se l’ultimo “Kill or get killed” (recensione qui) sconfinava talora in atmosfere più leggere, “Skycrest” si mostra invece in tutta l’ortodossia necessaria. Per mettere le cose in chiaro, ecco subito la titletrack, giusto compromesso fra melodia (nel ritornello) e quel grasso sound da power tedesco (nelle parti di chitarra e nella sezione ritmica). Ancora meglio “Our Time has come”, che ricorda i Gamma Ray ‘spaziali’ di due decadi e qualcosa fa; suoni acceptiani per la sfacciata “Souleater”, si rimanda ancora al sound anni ’90 per la melodica “There can be only One”. Dal canto suo, “Silver Bullet” è la più classica, ma sempre trascinante, fuga power in doppia cassa… “Raise the Flag” è un inno che scopertamente omaggia i Priest, del resto sempre presenti nella matrice sonora degli Iron Savior; ritmi semplici ma non semplicistici per “End of the Rainbow”, mentre la ballatona “Ease your Pain” punta forse troppo sul pathos e su un refrain poco adatto al vocione di Jan Sören-Eckert, cantante per l’occasione. Un album che sa dove andare… e ci va con la grande, solita, oserei dire ‘rassicurante’ determinazione!

(René Urkus) Voto: 7,5/10