copliliums16(Ugence Disk / Cold Smoke) Il capolavoro “Epic Morning” è del 2012 (QUI recensito), “Tripartite Chaos” è del 2008 (ascoltatelo QUI) e i Lilium Sova nascono nel 2006 a Ginevra. Gli svizzeri rappresentano una forma di sperimentazione, ma al contempo sono una concreta e reale struttura musicale, stile e genere che non ammette alcuna riflessione o influenza esterna. Sperimentazione noise e metal, principi mathcore, tratti jazz e tutto quanto volto a costruire solo brani strumentali concepiti da Cyril Chal al basso, Timothée Cervi alla batteria e Loïc Blazek al violoncello nella prima metà dell’album e alla chitarra nella seconda. Un trio dalla forte personalità e dalla creatività inserita in schemi ben precisi che creano un flusso sonoro che ipnotizza l’ascoltatore. “Lost Between Mounts and Dales / Set Adrift in the Flood of People” è qualcosa che non ha tempo, ed è musica che si dilata fino agli estremi limiti della coscienza. I tre svizzeri costruiscono ogni pezzo di questo album con cupa ma solida concretezza, attraverso lo scorrere di note e suoni che si avvinghiano. Se la prima parte, appunto “Lost Between Mounts and Dales”, è un grumo di sei composizioni d’atmosfera e nel quale il violoncello dipana la melodia principale con la cadenza e la tristezza al pari di un’opera di Mahler, “Set Adrift in the Flood of People” esplode in un esercizio per il quale lascia capire all’ascoltatore perché questa band è definibile (anche) come metal. I Lilium Sova sconfinano persino nel black metal e a questo punto dell’album il grigiore e l’umore cupo diventa una totale ansia e solitudine della mente che isola l’ascoltatore da ogni cosa. La forza di questa seconda parte prevede dei viaggi, dello sconfinare in territori simil-ambient che nemmeno i Godspeed You! Black Emperor riescono ormai a rendere percorribili. C’è anche maestosità mista a una svelta grazia esecutiva in tutto questo. Se Chal e Cervi fanno da sezione ritmica e al contempo da asse portante di ogni sviluppo melodico in un doppio lavoro svolto in egual misura, Blazek provvede a un contributo di completamento che non si stacca assolutamente dall’omogenea massa sonora imbastita dagli altri due. Questo album è la perfezione dei Lilium Sova. È bellezza.

(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10