(Century Media Records) Un EP da sparare a tutto volume, lasciandosi andare con dissolutezza, fuori controllo, un salto nel vuoto verso gli abissi delle fiamme dell’inferno. Ma questo atteggiamento, in qualche modo, è comune per ogni pubblicazione dei tanto mitici quanto nefasti Mayhem, giusto? È quello che sta dietro al nuovo EP che, in questo caso, si rivela più succulento che mai! Dopo “Daemon” (recensione qui), anche i Mayhem hanno dovuto fermare la loro travolgente macchina live ma, come rivela Teloch, loro non sono il tipo di band da sedersi per scrivere un nuovo album solo per il fatto che c’è una cazzo di pandemia in giro. Quindi ecco che spunta del materiale ‘avanzato’ dalla registrazioni dell’ultimo album, il quale sembra essere stato caratterizzato da una intensa creatività, con molte canzoni (originali e cover) tra le quale scegliere. Canzoni che sono finite come bonus track, canzoni avanzate e basta, pura energia sonora emessa da una band che semplicemente ama suonare e adora andare in tour senza sosta. L’EP, per prima cosa, contiene l’ultimo poderoso singolo “Voces Ab Alta”, per il quale Costin Chioreanu ha creato anche un visualizer uscito il mese scorso. Poi ci sono “Everlasting Dying Flame”, e “Black Glass Communion”, canzoni presenti come bonus in alcune edizioni di “Daemon”. Ma il pezzo forte sono proprio le quattro cover! Le cover, per i Mayhem, sono un modo di suonare assieme, con scioltezza: loro amano suonarle quando provano in sala prove, per riscaldarsi, o magari in occasione dei soundcheck degli innumerevoli concerti… ma questa volta, durante le sessioni dell’album questo materiale è stato registrato, per un uso futuro come dichiara Necrobutcher. L’occasione emerse grazie ad Hellhammer che fu capace di registrare l’intero disco velocemente, regalando all’intero crew tre o quattro giorni di studio pagato, dei giorni che i Mayhem hanno voluto sfruttare a fondo, divertendosi e tornando ‘alle radici’. Le cover sono un modo rilassato di suonare assieme, di fare il proprio lavoro in un clima festoso, rafforzando tra l’altro il legame tra i membri del gruppo. Ed ecco che saltarono fuori “The Truth” dei Deathstrike e “Evil Dead” dei Death, entrambe usate come bonus in qualche versione del disco, ma i quattro brani punk presenti in questo EP sono un vero ritorno alle radici, alle origini, a quel sound senza il quale non avremmo mai avuto il black metal che abbiamo avuto nel tempo, il black metal che tutt’ora prolifera. E nel nome delle origini, dei vecchi tempi, la band è anche riuscita ad invitare due ex membri: Messiah e Maniac! Quindi le quattro cover sono proiettili sparati da un mostruoso fucile d’assalto: “In Defense Of Our Future” dei Discharge, con Messiah alla voce, “Hellnation” dei mitici Dead Kennedys con Maniac al microfono, “Only Death” dei Rudimentary Peni ed un pezzo leggendario di una band altrettanto leggendaria: “Commando” dei Ramones! No, per ora non serve un nuovo album dei Mayhem. “Daemon” sta ancora riecheggiando forte. Servirebbe una venue stracolma di corpi ammassati con questi cinque animali sul palco… ma visto che i bastardi non ce lo lasciano ancora fare, per ora questo è il modo migliore di gustarsi questa esplosiva e controversa band norvegese!

(Luca Zakk) Voto: 9/10