(Supreme Chaos Records) Un album autorevole e ben al disopra del precedente e pur buono “Totholz (Ein Raunen aus dem Klammwald)”, QUI recensito. Tredicesimo album dei Nocte Obducta, protagonisti di una storia fatta di musica veicolata anche in progettati paralleli. “Irrlicht (Es schlägt dem Mond ein kaltes Herz)” è un affresco oscuro di scene decadenti, poeticamente gotiche, dark, romantiche, smaltate dal black metal ma proposto in una via sperimentale, avant-garde dunque. Insomma è del black metal, quello dei Nocte Obducta, nel quale i già citati risvolti dark e gothic, ma anche il doom, sono pilastri di questa decadente e tribolante dimensione sonora. Album saturnino, avvolto da linee sonore romantiche e tormentate, malinconiche e angoscianti. I blast beat sono smunti, le pause, i rallentamenti, le atmosfere copiosi. Il cantato è greve, volto allo scream, mentre le chitarre suonano, vibrano con una distorsione spessa e un tantino roboante. Il timbro di questi suoni è comunque perfetto per questo suonare così lunare. Anche le linee del basso, dense e dai tratti noise, sanno perfettamente ricamare uno scenario che rifulge dalla luce. Accordi aperti e arpeggi misurati ricamano i riff, introducendo così momenti meno irruenti, meno solenni ma oltremodo di un’intensa profondità emotiva.

(Alberto Vitale) Voto: 9/10