(Petrichor) Dopo la prima decade del 2000 la band olandese ha dato segni di vita arrivando a pubblicare l’album “Deformation of Humanity” (nel 2018, QUI recensito). Erano infatti ventuno anni che i Phlebotomized non incidevano qualcosa. Solo due album e la nomea di un death metal sperimentale, avantgarde, sono ciò che restava della loro fama. La lunga pausa ha rimesso in moto una macchina musicale che il death metal lo elabora in maniera personale e tanto che non è neppure più possibile definirlo come tale. “Pain, Resistance, Suffering” è infatti l’uso combinato di sequenze thrash e groove metal, death e doom metal, sempre rinforzate dall’uso di tastiere. L’album è concettualmente vicino al predecessore “Deformation of Humanity”, in quanto è un lavoro comunque variegato, allo stesso tempo si presenta rispetto ad esso come una evoluzione nell’identità della band. Meno pesanti I Phlebotomized, con i sintetizzatori, più leggiadri anche grazie al vasto uso di timbri e tipologie diversi. Il guitarworking è decisamente più netto e allo stesso tempo meno ossuto, meno poderoso. I pezzi di questo EP sono a loro modo audaci in quanto la band tende un approccio più leggero nella composizione, mettendo in primo piano le melodie, tenendo le chitarre come un accompagnamento e rendendole poi protagoniste con fraseggi e parti soliste. Il cantato è in growl, con interventi occasionali nel finale di qualche strofa in scream e pochi passaggi in clean. L’EP offre momenti di assalto come “You Have No Idea” oppure “GPS”, momenti andanti e smaltati come “No Surrender” e mostrando una architettura elaborata e a suo modo sperimentale. Un atteggiamento prog per i Phlebotomized che in oltre ventiquattro minuti creano l’ossatura di un lavoro interessante e con spunti. “ Pain, Resistance, Suffering” è la prova di una band che è sostanzialmente lontana dal suo passato, da fasi di stile estrose ma riuscendo oggi a confermarsi come una realtà che suona metal al di sopra delle righe. Senza reinventarlo e senza renderlo banale.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10