(Les Acteurs de L’Ombre Productions) Debutta su supporto fisico, così, quasi a sorpresa e senza fornire informazioni, la one man band capitanata da Romain Paulet, il quale precedentemente era la mente che si celava dietro un’altra sua one man band, gli Erased Memory. “RüYYn” è in verità uscito timidamente solo in streaming qualche mese fa, attirando comunque l’interesse dell’etichetta la quale ha portato l’artista alla firma del contratto e alla conseguente meritata pubblicazione di questo lavoro nei formati CD digipak e vinile (sia nero che colorato). Romain anche qui esegue tutto il lavoro, mix e master compresi, avvalendosi di collaborazioni esterne solo la presentazione grafica (la copertina è della talentuosa Joanna Maeyens): ed ecco che in questa egemonia artistica si percepisce che l’autore sia riuscito a riversare in questo EP tutto il suo amore per un black dannatamente classico, incisivo, diretto, ricco di melodia ma anche inarrestabilmente incalzante. Un black tradizionale reso più oscuro e brullo da una componente di modernità stilistica molto personale, tanto che nell’assalto frontale a base di riff pungenti molto spesso in mid tempo, soffia sempre un vento gelido, un’aura dal senso maligno, minaccioso, un’aura portatrice di oscuri presagi. “I” si divide in tre principali fasi: drumming tirato circondato da nuvole minacciose, una sezione furiosa e quel malinconico mid tempo melodico al quale è difficile resistere. “II” è più variegata, tornano in mente alcuni capitoli dei Satyricon, emergono dettagli death/thrash, specialmente per certe idee nei riff di fine brano. “III” è più devota ad un black old school, nervoso, aggressivo, con un finale grintoso, suggestivo, provocante. Ancora black cinico e glaciale con “IV”, un brano che racchiude divagazioni teatrali e nuovamente atmosferiche, con l’epilogo di “…..“, la quale chiude liturgicamente e con profondo senso mistico un EP di mezzora ricco di black concepito in Francia, ma lontano dai tipici canoni di quelle terre, anche considerando anche le lyrics che sono in inglese. Ma “RüYYn” riesce a convincere, ad attrarre, a sedurre: black che non vuole assolutamente essere innovativo, ma che riesce a proporsi con una voce diversa, un abito diverso, una impostazione caratteristica e decisamente personale.

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10