(Century Media Records) Li adoro! È stato amore a prima vista già da quel lacerante debutto propriamente intitolato “Tortured Whole” (recensione qui)… ed ora è nuovamente puro orgasmo con questo nuovo “Homicidal Ecstasy”… il quale non solo offre un titolo perversamente erotico ma, musicalmente, è una lenta ed incisiva discesa verso inferi pregni di morte, di sangue, di carni dilaniate ed in putrefazione. Down tune fino ai confini della fisica, riff lenti e massacranti, oppure tirati ma talmente sulfurei e cavernosi da rivelarsi di una pesantezza disumana; e in questo assalto sonoro, assurdamente catchy, concepito per un headbanging massacrante tanto da divenire quasi… ballabile, ecco la sepolcrale voce di Devin Swank, la quale rasenta i limiti sonori producibili da un corpo umano vivo e sano, eccitata nell’esprimere sentimenti di tortura, descrivendo scene di dolorosa automutilazione genitale, di romanticismo nello scuoiare un corpo vivente, di meticolosità nel commettere un omicidio violento, ed altre cose interessanti quali rapporti sessuali post mortem, laceramenti con zanne, accoltellamenti fantasiosi, riciclo di pelle umana per fini decorativi, auto impalamento e creative forme di omicidio con ingenti spargimenti di sangue ed interiora, il tutto partendo dall’analisi di impressionanti istinti omicidi di varia natura ed origine. Come resistere alla pesantezza di titoli assurdi come “Black Market Vasectomy”, alla profondità molecolare dei suoni di “Face Ripped Off” (con ospite Aaron Heard degli Jesus Piece)… brano che parla ad un morto che viene ulteriormente mutilato? E quella “Pissed”… con il suo lento death sludge, roba che fa tremare le fondamenta di qualsivoglia edificio dentro il quale osate ripararvi senza speranza? Il testo di “Testicular Rot” offre una decadenza tale che nemmeno il raccapricciante titolo può anticipare… e roba come ‘I feel her insides, I’m deeply pushing in, She’s filled with my seed, Her heartbeat declines, As I pull out, Infection claims host’ (‘Sento le sue interiora, sto spingendo fino in fondo, è riempita con il mio seme, il suo battito cardiaco rallenta, e quando io esco ecco che l’infezione reclama il corpo’, ndr) spinge il disgusto verso un nuovo livello di poesia malata. “Hungry for Your Insides” trascina verso il basso, pur dimostrando ottima tecnica, mentre “Skin Cushion” evolve, diventa imprevedibile ed offre un ottimo lavoro del batterista Cody Davidson. Soffocante “A Lesson in Savagery”, favolose le idee ritmiche e l’intermezzo con il basso dominante di “Narcissistic Incisions”. “Mortal Admonishment” è un letale vortice senza fine capace di un break down melodico molto suggestivo, “Proclamation of the Frail” è un’ulteriore tortura per la batteria, verso l’headbanging profondo di “Necrosexual Deviant”, prima dell’epilogo scolpito dall’imprevedibile “Feening for Bloodshed”. Un grande passo avanti dentro questo mondo pieno di cadaveri fatti a pezzi! I testi dei Sanguisugabogg, nel loro orrore, prendono una strada più ricercata, più psicologica, più chirurgica, meno scontata, crescendo verso il puro horror e non semplicemente rimanendo a sguazzare nella solita pozza piena di carne putrefatta e sangue scivoloso. Con una produzione tanto potente quanto perfetta di Kurt Ballou, capace di esaltare in modo sublime il genere e lo stile, “Homicidal Ecstasy” ribadisce con meritata prepotenza i concetti di ‘death metal moderno’, mantenendo tuttavia radici antiche, partendo dall’assurdo logo fino a quelle sonorità che trovano origine in maleodoranti e malsani scantinati di qualche casolare abbandonato nel mezzo di un bosco dimenticato: la scena ideale di un crimine qualsiasi tra quelli ampiamente e dettagliatamente descritti da questi dodici massacranti brani!

(Luca Zakk) Voto: 10/10