(Napalm/Audioglobe) Gli islandesi Skálmöld avevano già convinto con il debut “Baldur” (è stato uno dei primi dischi recensiti per questo portale: https://www.metalhead.it/?p=519), ma ora hanno fatto davvero il salto di qualità con questo secondo disco! “Börn Loka” (i figli di Loki: Hel, il Serpente di Midgard e Fenrir) è naturalmente un concept sulla mitologia nordica, dove praticamente ogni brano è dedicato ad una figura dell’immaginario norreno; il sound è maestoso, battagliero, epico, al confine fra pagan, power, black e folk… in due parole, battle metal! La breve “Odinn” inizia il disco con una maestosità da canto gregoriano: ascolteremo ancora questo tema nella coda finale dell’ultimo pezzo, “Loki”, quando l’effetto sarà ancora più magniloquente. “Sleipnir” ha un approccio più classico ma diventa un mantra nella seconda parte, quando cori bassi e un tappeto d’organo guidano a lungo la scena. “Gleipnir” e “Fenrirsulfur” aumentano in modo decisivo la dose di folk metal, anche se le chitarre hanno spesso e volentieri un suono vintage che fa pensare al metallo classico metà anni ’80. “Midgardsormur” rallenta il ritmo, lo rende ancora più epico, pesante e sacrale: il tema del brano lo richiede, perché si discute dell’orrendo serpente che riuscirà, pur morendo, ad uccidere Thor. La più melodica “Narfi” ci porta decisamente dalle parti dei Tyr, mentre “Hel” incorpora i pochi elementi estremi (legati essenzialmente alle radici black del pagan) presenti in questo disco, che va molto di più nella direzione ‘pulita’ degli Heidevolk che in quella oscura dei Menhir o dei Månegarm. Anche la conclusiva (e già citata) “Loki” mostra ancora una volta le impensabili radici eighties del sound di questa band che viene dall’estremo nord dell’Europa con un album che merita certamente il vostro apprezzamento.

(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10