(Napalm Records) La saga musicale degli Skálmöld riprende dopo cinque anni, tanti sono quelli intercorsi dal precedente lavoro in studio “Sorgir”. La band viking-folk metal islandese si ripresenta con un sound piuttosto fresco e con qualche concessione a richiami neo-prog, pur riducendolo in alcuni dei nove pezzi totali. A ciò vanno aggiunti tocchi di abbellimento con tastiere e suoni in stile Hammond. “Ýdalir” avanza da subito in territori con melodie immediate, elaborate in maniera schematica e senza cercare complicanze e ambiziosità. I Skálmöld suonano con disinvoltura, lasciando fluire le proprie composizioni e tenendo piuttosto in evidenza il tasso di metal nel proprio sound comunque non del tutto pesante. L’elemento folk si palesa a momenti e l’epicità legata a qualcosa di mitologico è invece l’atmosfera suprema dei brani. Il cantato offre meno cori che in passato, apprendo più nitido tra voci roche, growl e clean, però rappresenta un buon viatico per aggiungere alla musica elementi distintivi. Gli islandesi tramutano in musica i loro concetti legati alla mitologia norrena e alle tradizioni di terre avvolte nel profondo nord, traducendo il tutto in brani che appaiono come narrazioni dai canovacci prestabiliti, senza troppi scostamenti di stile nel corso del loro svolgimento. I pezzi sono percorsi da melodie che risultano immediate e contornate da riffing e drumming che si svolgono nei pezzi come ossatura generale. “Ýdalir” è intriso di melodia, epica e di una oculata gestione delle stesse, non riesce a partorire qualche canzone distintiva, compiuta. “Ýdalir” è come l’Islanda, terra mitica e ancestrale, bella ma fredda!

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10