(WormHoleDeath) Spagnoli e al quinto album, i Solarys propongono un power/prog che ha sia passaggi energici, sia alcuni momenti raffinati; per quello che posso vedere, per la prima volta gli iberici si affidano all’inglese per i testi, presumo per dare un afflato più internazionale alla propria proposta. “In a Hideout of Fear” è un onesto e compatto inizio, con vocals grintose da parte del bravo Manuel Lobo (il cui timbro versatile può sembrare a tratti quello di una aggressiva vocalist… ammetto all’inizio di essermi ingannato!); tanti spigoli e una sezione ritmica quasi alla Symphony X per “Alter Ego”. Il refrain migliore del disco, cantabile e ispirato, ce l’ha “Faceless God”; “Deepest Dream” è una solida power ballad con una inattesa, rarefatta outro pianistica. Power/prog di classe, sulla scia dei Vanden Plas, per “Solaris”, mentre la conclusiva “The Missing Mirror” ha qualcosa degli Angra più cupi. Un disco senza particolari colpi di testa, ma godibile dall’inizio alla fine.

(René Urkus) Voto: 7/10