(Pure Steel Publishing) Dopo “Battle of the Royal Halls”, del 2015, gli svedesi Stormhold tornano con il secondo album, sempre indirizzato a un heavy/power hammerfalliano dove talora fanno capolino elementi folk (devo dire, però, in misura minore rispetto al debut). “Heart of a Hero” si divide classicamente fra potenza e melodia, mentre “Black Death” è un mid-tempo che si evolve poi in cavalcata. Godibile lo strumentale “Exhile”, mentre la ballad acustica “Path of no Return” ha, pur nella sua semplicità, il fascino di terre lontane. Quadrata “Gods Crusade”, con quei giri che rimandano alla lontana ai Running Wild; i nostri tentano pure l’epos con “Edge of the World”, otto minuti molto canonici anche nelle variazioni (dai cori potenti ai rallentamenti acustici), ma certamente non da buttare. Con la muscolare “We’ll never fall” si chiude un disco onesto, che però è oggettivamente inferiore al suo predecessore.

(René Urkus) Voto: 7/10