(Ipecac Recordings) I tētēma sono il cantante e autore Mike Patton (Faith No More, tra gli altri) e il chitarrista Anthony Pateras. A loro si sono poi aggiunti il violinista Erkki Veltheim e il batterista WIll Guthrie. I quattro nel 2014 hanno pubblicato l’album “Geocidal”. Oggi l’avventura continua con “Necroscope” esempio di sperimentazione musicale. Il tutto pubblicato dall’etichetta di Patton, quella Ipecac Recordings che negli anni ha sfornato tanti suoi progetti e non – tra non quelli di Patton si ricordano i recenti Human Impact. Sperimentazione, si è scritto, perché i tētēma presentano aspetti rock, di musica elettronica, noise, musique concrète, decostruzionismo, psichedelia. Il contenuto di “Necroscope” è vasto, soprattutto vario e si ancora a certe cose già udite in passato da parte di Mike Patton. I lavori dei Fantômas su tutti. Il tempo però è stato un altro fattore che entra in gioco nell’album. Cinque anni per creare “Necroscope” e probabilmente perché, almeno per Patton, nel frattempo sono sovvenute altre cose da fare, come i Faith No More e altri progetti paralleli dello stesso. Una gestazione a tappe, per quello che è un collage non solo delle passate esperienze di Mike Patton o di quelle attuali, ancora in corso, come del resto lo sono i tētēma, c’è anche altro. Le esecuzioni alla sei corde di Pateras sono molteplici, acustiche, elettriche, camuffate da un’effettistica che quasi rende irriconoscibile il suono della sua chitarra. Elementi vari, tanto psichedelici e noise, si palesano durante l’ascolto per poco oltre quaranta minuti di un work in progress strano, bizzarro ma in fin dei conti non nuovo per i fans di Mike Patton e degli stessi di “Geocidal”. La copertina è una scultura di Talitha Kennedy.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10