(Nuclear Blast Records) Apprezzo molto l’onestà artistica ed il rispetto verso i fans che Kelly Shaefer dimostra di avere, visto che avrebbe tranquillamente potuto fare uscire questo disco sotto il moniker Atheist, dato che i quattro quinti della line up dei Till The Dirt proviene dalla leggendaria band capostipite del technical death metal. Va detto però che lo stile proposto su “Outside The Spiral” si discosta parecchio da quello degli Atheist, quindi la scelta di presentarsi sotto un nome differente è da considerarsi azzeccata. Ad alzare ulteriormente le aspettative ci pensa la presenza di Steve Di Giorgio, ospite nella title track, ma la ciliegina sulla succulenta torta è il ritorno dietro la consolle del guru delle produzioni death metal Scott Burns, colui che da zero ha creato il sound del death metal made in Florida. Tali aspettative sono state rispettate solo in parte, a partire dalla produzione stessa, visto che la batteria in particolare ha un suono plasticoso, con la cassa iper triggerata e piuttosto fastidiosa. Dal punto di vista musicale, ci troviamo di fronte ad un bizzarro frullato dove un certo death metal moderno costituisce l’ingrediente principale, inglobando partiture industriali alla Strapping Young Lad, echi grunge, sonorità pop, vocals abrasive interrotte repentinamente da parti pulite che richiamano alla mente Nevermore, Control Denied e Psychotic Waltz. L’alto tasso tecnico, insieme alla furia esecutiva permettono di tenere insieme tutti questi elementi apparentemente in antitesi, dando vita a brani bizzarri, originali, sicuramente non di immediata assimilazione, ma in grado di affascinare gradualmente l’ascoltatore.

(Matteo Piotto) Voto: 7,5/10