(Napalm Records) Dopo il validissimo “Das Ende Aller Lügen” (recensione qui), mai stanchi e mai contenti, tornano un anno dopo i bavaresi Varg con un EP immediato, diretto, crudele e feroce, in perfetto stile death metal melodico. Ottima l’idea dell’EP, che almeno giustifica nella categoria merceologica una durata limitata, ovvero poco più di un quarto d’ora, il quale sembra un’eternità rispetto ai miseri quaranta minuti dell’ultimo -seppur valido- album (il quale conteneva dieci anziché quattro tracce come in questo caso!). I quattro brani sono immediati, feroci, riff tuonanti e decorazioni interessanti che rendono il tutto coinvolgente e catchy. La title track, il crepuscolo degli dei di Wagneriana memoria, è un death metal molto svedese, con un ottimo crescendo, riff taglienti ed una parentesi quasi clean, rallentata, introspettiva, di altissimo livello. “Hel” è furiosa e non nasconde quella vena black che io riconosco nella musica dei Varg, i quali riescono ad attingere da entrambi i generi per offrire qualcosa di molto efficace come il ritornello del brano, sicuramente molto evocativo. Molto melodica “Beißreflex”, anche se piena di accenti crudeli, mentre la conclusiva “Knochenpfad” apre molto atmosferica per poi amplificarsi tra un’impostazione oscura con accenti industriali e nuove divagazioni black. Dal 2011, quando uscì “Wolfskult” alternano costantemente EP ad album, forse per dare un po’ di tempo alla rinascita della creatività, senza però dimenticare l’attesa dei fans, regalando pubblicazioni che tengono alto il livello e accorciano la distanza e l’astinenza. “Götterdämmerung” non è la rivelazione, ma si tratta di una uscita con quattro ottime tracce di death metal dal gusto ricercato, curato, feroce e maledettamente accattivante.

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10