copvirginsteele3(SPV/Steamhammer) “Invictus”, uscito originariamente nel 1998, chiudeva in modo trionfale e potente la trilogia di “The Marriage of Heaven and Hell” (per la recensione dei primi due dischi rimando QUI). Continuando la propria opera di ristampa, la SPV riporta sul mercato questo incredibile capolavoro, stavolta in compagnia di un intero disco bonus. “Invictus” è una vetta che gli stessi Virgin Steele hanno poi faticato a toccare di nuovo: maestoso, ‘barbarico-romantico’ (come ama dire DeFeis), addirittura strabordante, ci offre 75 minuti (!) di epic heavy metal in stato di grazia, con una aggressività che raramente la band newyorkese ci aveva mostrato prima. Si vedano appunto il riff e il refrain della titletrack: “DIE! Fall on your Sword, fall on your Knees” è la frase che tutti dovrebbero dedicare ai loro nemici, o semplicemente agli stronzi che si incontrano ogni giorno… “Mind, Body, Spirit”, oltre ad avere un altro ritornello da infarto, porta avanti anche importanti tesi filosofiche: e in fondo, l’idea di base del disco è che l’uomo può essere il proprio dio, se porta al massimo tutte le proprie potenzialità senza dividerle e metterle una contro l’altra. L’energia che deriva da “Through Blood and Fire” è spontanea e trascinante; “Sword of the Gods” è praticamente l’epos nella sua forma più pura e sontuosa, con una intensità che solo i primi Manowar sono mai riusciti a raggiungere. “Defiance” è la sfida che DeFeis lancia contro tutto ciò che blocca l’uomo (a cominciare dalla religione) e gli impedisce di essere ciò che deve essere; come sempre, anche Edward Pursino si ritaglia i propri spazi, e offre il meglio di sé con il riffone quasi power di “Dust from the Burning”. “Dominion Day” è un altro trionfo, stavolta solare e pomposo: una vera e propria illuminazione, riuscita quanto saggia, per evitare che il disco risultasse nel complesso troppo cupo. E arriviamo così a “Veni, vidi, vici”, gli undici minuti che incoronano nella gloria i Virgin Steele: non ho mai avuto parole a sufficienza per descrivere questo pezzo e non le ho neanche adesso, posso soltanto invitarvi a farvi trascinare dalla potenza di questo brano, che andrebbe incluso in qualunque ‘best of’ dell’epic metal. Il secondo disco presenta numerosi pezzi della discografia dei nostri riletti in chiave acustica e spesso uniti fra loro in charmanti medley; chiude il lotto un inedito, pure acustico, “Do you Walk with God”, che mi sembra incorporare diverse suggestioni dell’era “Marriage”. Se ancora non possedete “Invictus”, questo ricchissimo digipack è assolutamente l’occasione giusta per rimediare!

(Renato de Filippis) Voto: 10/10