copvoodooh2(Dust On The Tracks/Sony) Seguo questa band da qualche tempo e per motivi di lavoro, cioè tra news, comunicati stampa e cose simili. L’album “Broken Uncle’s Inn” è stato recensito dal collega de Filippis (QUI), ma io ebbi modo di ascoltarlo a più riprese. Credo che l’album avesse un suo fascino, nonostante palesi richiami ad alcuni grandi che un po’ tutti evidenziano nel parlare dei Voodoos. Il nuovo lavoro dei ferraresi è stato annunciato sull’onda dei buoni riscontri che la band ha ricevuto nell’ultimo anno, oltre a presentarsi con una copertina concepita da quel genio mai superato (e purtroppo scomparso da non molto) di Storm Thorgerson, ovvero l’autore delle copertine dei Pink Floyd e non solo. “Showdown” è nettamente superiore al precedente, in particolare perché trovo tutte le 12 canzoni fresche, vivaci, senza quello smalto eccessivamente retrò o smaccatamente moderno. I “nuovi Deep Purple”, come molti li hanno battezzati, ripropongono un hard rock-heavy rock che appunto riporta alla mente i celebri Purples e ci metterei anche Rainbow e Whitesnake e guarda caso sempre legati ai Deep Purple, soprattutto quelli dell’epoca David Coverdale. Tuttavia l’accostamente alla celebre formazione, ormai sistematico, è dovuto a Craig Cruber (bassista per Gary Moore, Dio e altri) il quale li definì appunto i “prossimi Deep Purple”. Nell’insieme però mi sembra che i Voodoo Highway riescano ad essere se stessi, cioè a darsi una linea propria, un sound che percorra interamente l’album e mettendo in fila una serie di canzoni di un certo interesse o comunque piacevoli e immediatamente assimilabili. Non mi va di mettere a citare brani in particolare anche perché credo che la band sia incline a non voler essere pomposa o troppo artificiosa, risparmiandosi megalomanie, sterili risvolti progressive e puntando tutto sull’immediatezza contornata da qualche sporadica esibizione di fino, tanto per tenere alta l’attenzione dell’ascoltatore. In questo vorrei citare il buon lavoro con organo e piano di Alessandro Duo’ il quale tinteggia cornici al sound o prendendosi a piccole dosi la scena e quindi aiutando ad arricchire il sound. La produzione di “Showdown” è composita, infatti la Dysfunction Productions (Anthony Phillips, John Wetton, Logan Mader, etc.) ha cuato registrazioni e missaggio, mentre la masterizzazione è di Ue Nastasi (Gojira, AC/DC, Lamb Of God, Anthrax, Yngwie Malmsteen, etc.), al celebre Sterling Sound Studio di New York. I Voodoo Highaway si sono affidati ad un’organizzazione produttiva di grande spessore, la quale ha tagliato su misura questo nuovo lavoro carico di ricchezza melodica.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10