(AOP Records) Dopo il triennio 2021-2023 con tre album consecutivi (qui, qui e qui), tornano i bavaresi Waldgeflüster con un EP, quasi per rompere il ritmo e -speriamo- condurre al prossimo album. Ma l’idea di Winterherz e compagni, come la stessa copertina lascia intuire, per questa occasione è stata quella di offrire dei brani che ci accompagnino dentro l’autunno, con il suo colore dorato, abbracciandone l’atmosfera e quella malinconia che -dopotutto- è sempre stata alla base della proposta musicale della band. Essendo questo un EP, ecco che i Waldgeflüster si prendono qualche libertà, proponendo un nuovo brano, la nuova versione di uno vecchio e ben due cover: la nuova “Unter bronzenen Kronen” rappresenta benissimo i Waldgeflüster di oggi, e si percepisce sia l’evoluzione che la continuità derivante dall’ultimo album “Dahoam”, mentre “Herbst befiel das Land” in edizione 2023 riprende l’ottimo brano dall’album di debutto “Herbstklagen” uscito nel 2009, un pezzo che ancora fa capolino sulla setlist dei concerti della band. Per quanto riguarda le cover, c’è un’ottima versione dark/black metal di “The Pit”, pezzo dei Panopticon (dallo split con gli Aerial Ruin del 2020) che nella sua versione originale è di fatto un brano folky di matrice country; da notare l’ottima aggiunta del violoncello, qui suonato da Nostarion, già ospite della band nell’ultimo album, oltre che collaboratore dei Panopticon e musicista attivo in moltissime bands. In chiusura una versione più aggressiva, ma non meno suggestiva, di “Black Flies”, un brano struggente del musicista inglese Ben Howard (dal suo album di debutto “Every Kingdom” del 2011): se il testo malinconico viene cantato con un po’ di speranza dall’artista originale, qui i Waldgeflüster iniettano la loro oscurità, la loro immensa e geniale mestizia. Un ottimo EP, meno di mezz’ora per accompagnarci verso le corte giornate autunnali e, speriamo, verso un nuovo capolavoro di questa band in grado di materializzare emozioni.

(Luca Zakk) Voto: 8/10