(I, Voidhanger Records *) Una tormenta sonora difficile. Complicata. Per pochi eletti. Gli Zaäar sono un collettivo belga, nato da una costola della cosmic jazz orchestra Neptunian Maximalism, impegnato in una sperimentazione deliziosamente illimitata, senza confini, probabilmente senza regole… non certamente quelle comprensibili dalla normale mente umana. Drone. Sballi psichedelici. Pulsazioni. Distorsioni gitane e incubi esotici. Culture dell’ovest che copulano con quelle dell’est, il freddo nord che diventa più caldo del sud, un sud che esce dai suoi confini e vaga a zonzo nel nulla atomico. Musica tribale che diventa circense. Fiati lasciati liberi di contorcersi verso un cosmo sonoro illimitato. Percussioni che prendono vita. La pura definizione di caleidoscopio del suono. Elettricità che assorbe flussi di particelle, musica analogica digitalizzata tra galassie spirituali. Ambient che si nega e deforma, ambient che esce dai suoi limiti mutando, fondendosi verso altre forme, tutte le forme, qualsiasi forma. Folklore senza tempo e provenienza. Filosofia contorta che diventa espressione sonora. Suoni e rumori. Modernità avant-garde e espressività primordiale, quasi animale. “Magická Džungl’a” è l’evoluzione moderna di quelle favolose sperimentazioni sonore d’epoca, quelle che fuoriuscivano da veri stati di trance scatenati da droghe e pazzeschi trip fuori di testa. Musica prima della stessa definizione di musica. La bellezza unica ed irripetibile del caos. Una giungla sonica che copre l’intero universo osservabile o immaginabile. Un’ora e mezza totale provocazione, di perversione, di desiderato e cosciente disturbo dissociativo. Per chi sa andare oltre. Per ascoltatori che sanno andare oltre l’ascolto. Per menti superiori.

(Luca Zakk) Voto: 10/10

(*produzione congiunta di I, Voidhanger Records / WV Sorcerer Prod / Homo Sensibilis Sounds)