PROPAGANDA – “The Mask Of Sanity”
(Brute Productions) Gran bella mazzata questo “The Mask Of Sanity”, album di debutto degli Indonesiani Propaganda. Il sound proposto dal quartetto, rimanda direttamente al brutal death metal di scuola Disgorge, (altro…)
(Qua’ Rock Rec.) Con la parola crossover si riuscirebbe a riassumere lo spazio musicale nel quale i Pulse – R si muovono. C’è tuttavia anche il rischio che non sia sufficiente. Ragionando in maniera più ampia, lo stile dei Pulse – R è composto da un insieme sonoro mutevole e diversificato nelle sue dinamiche.
(Great Dane Records) I francesi Power Fuel dopo due album in studio, decidono di incidere un tribute album agli Slayer, nonché omaggio a Jeff Hanneman. Dieci canzoni, dieci inni immortali (l’elenco lo trovate in fondo a queste righe) ripresi fedelmente e con una produzione pulita, ma contemporaneamente troppo tesa
(Iron Bonehead Productions) È difficile collocare stilisticamente questa one man band all’interno della musica metal. Se da un lato si sente che il compositore ha voluto dare libero sfogo a tutte le sue fantasie musicali, dall’altro lato non si può non notare
(Moribund) Da molti anni questo album è introvabile, non più in stampa. Si tratta del debutto dei Profezia, pubblicato nel 2008. Band estrema, feroce. All’epoca erano in due e la band era interamente Italiana. Ora,
(Vic Records) Se ci sono due tasselli mancanti nella vostra discografia dei Pestilence, cioè i primi due demo della band, “Dysentery” e “The Penance” del 1987, la Vic viene ora in soccorso di tutti i fan. Insieme a due canzoni live del 1988, i due succitati demo riemergono dal passato
(Napalm Records) L’alleanza fra tre ottimi singer di ambito power/symphonic, ovvero Georg Neuhauser dei Serenity, Charlotte Wessels dei Delain, e Oliver Philipps degli Everon, ha portato alla nascita dei Phantasma, progetto di symphonic rock/metal
(Iron Bonehead) A volte considero i 7” come appannaggio dei veri appassionati. Un oggetto per i devoti al metallo. Non è sempre così però, lo split spesso ha la funzione di dare spazio ad una band meno nota che coabita la release con
(Century Media Records) Dopo oltre 25 anni la band inglese non molla, non rallenta, non si rilassa. E considerando che hanno contribuito in maniera importante alla colonna sonora della mia vita, in questo ampio lasso di tempo, è indubbio
(F. A. Records) Lo stile di quella bella copertina è eloquente, quanto il nome della band e il titolo dell’album: thrash metal a tutto spiano.
(Mighty Music) Certi gruppi hanno una particolare verve che non ti spieghi. Non fanno propriamente il tuo genere preferito, ma semplicemente ti va di ascoltarli perché sono piacevoli. Penso sia questo l’aggettivo più
(Greatdane Records) Sono un po’ perplesso ascoltando questi francesi. Di sicuro c’è che sanno il fato loro, o non aprirebbero mai un album con una traccia di venti minuti. Il tentativo dei nostri è palesemente quello di inventarsi delle colonne sonore: ogni traccia infatti potrebbe
(eOne Music) Quarto album per questa band americana a cavallo tra grunge, rock ed alternative. Ormai in circolazione da quasi 15 anni, il quintetto non ha alcun problema nel comporre, dipingere, scolpire canzoni accattivanti, catchy, esplosive con
(Century Media) Ristampa da parte della Century Media per “Sermon Of Mockery”, album dei Pyrexia risalente al 1993. La band proveniente da New York, tra le cui fila militava l’attuale chitarrista dei
(Blood Harvest) Doppio 7” per Pregierz, duo Polacco nato nel 2013 dedito ad un death/black primordiale, alquanto grezzo e minimale, con marcate influenze doom che rendono solenni certi
(Autoproduzione) Immaginate un’opera surrealista, magari di Dalì o Ernst e ammiratela nei particolari dando sfogo alla vostra immaginazione, fate affaticare gli occhi per capirne l’essenza. Successivamente mettete il tutto in musica liberando la mente e i sensi, lasciate che i suoni vi rapiscano e
(Steamhammer / SPV) Monumentale live dei prog/power norvegesi Pagan’s Mind. Formati multipli (2CD+DVD, Blu Ray, Vinili) per celebrare questo evento che si tenne l’11 Settembre 2014 al Center Stage di Atlanta, negli Stati Uniti. Una set list di 22 canzoni, con solo
(Nuclear War Now! Productions) Benissimo. Qui c’è il marcio vero, niente a che vedere con chi vuole fare Black metal e indossa stivali alla moda. Nossignori, qui si va nel sotterraneo, in mezzo alla terra marcescente dove il
(Autoproduzione) Death metal che incontra il progressive; se dovessi descrivere con poche parole “Memories of Inexistence”, senza dubbio lo definirei così. Fin dal primo pezzo si nota una struttura tipicamente progressive
(Pure Steel) Gli inossidabili us metallers Power Theory, della Pennsylvania, arrivano come un carrarmato al terzo disco (il secondo è recensito
(Svart Records) Album oscuro, lento, tetro, perverso. Ma dannatamente monotono. Quel velo di oscurità costante -inizialmente attraente- che annega linee vocali
(Pogorecords) Questo split nasce dalla collaborazione di due band, i [P.U.T] e i Grünt-Grünt, entrambi promotori di un mix sperimentale di grindcore e sludge con qualche influsso industrial e specialmente
(Autoproduzione) Nati nei primi anni del nuovo millennio, i Psychophobia si sono cimentati in poche e piccole prove discografiche. L’ultima è questo tre pezzi che include “Servants of Deception”, sintesi di stile tra In Flames e Dark Tranqullity, “The Fall” che ripete questa sintesi
(Peaceville Records) Vabbè, qui entriamo nell’angolo delle leggende. Cosa si può dire, che non sia già stato detto, di un gruppo che nasce nel 1971 e che riesce ad arrivare al 2015 restando ancora in florida attività? A distanza di quattro anni dal precedente lavoro, i
(AFM Rec.) Portatori di uno spirito musicale segnato dalla sperimentazione, i Pyogenesis giungono al sesto album in un arco di tempo di venticinque anni. Un calcolo un po’ largo, considerando la lunga ‘pausa’ di qualche anno fa. Flo Scwarz è l’unico che dagli anni ’90 ad oggi
(Musica Productions) Ottimo e ben curato death metal melodico dalla Siberia. Un death metal che ovviamente richiama a produzioni svedesi note, ma che è in grado di proporsi con originalità, efficacia ed un marcato gusto melodico in grado di rendere queste nove traccie coinvolgenti ed attraenti. La sofferenza, quel senso depressivo, sono manifestati con
(Hells Headbangers) Per essere un’etichetta in grado di impressionarmi devi avere almeno due prerequisiti. Primo, gruppi che ci credono in quello che fanno; secondo, pubblicarmi tutto anche in vinile. Quindi essendo questo combo nel rooster della Hells Headbangers già si parte più che bene. Oggi tocca ai
(Napalm Records) Cosa succede quando una band di buona caratura diventa prigioniera e infine vittima del sound e degli stilemi che l’hanno resa famosa, senza avere il coraggio o semplicemente la capacità di rinnovarsi? Senza adesso andare a scomodare i Manowar, basta pensare ai Sabaton o agli Alestorm per capire cosa intendo:
(Swamp Records) Se ascoltaste contemporaneamente un album black e uno di techno anni 80 otterreste grossomodo il suono dei Pavillon Rouge. Industrial black dalla Francia, cantato in francese. Il risultato funziona fin dalle prime tracce, con richiami a Samael, Arcturus e Hypocrisy. I ritmi sono naturalmente
(Metal Revelation) Una tempesta di groove ed energia nel debut dei francesi Parallel Minds, che stupiscono con una proposta attuale e potente. Ce ne accorgiamo subito dall’opener “I am”, che unisce la potenza power/thrash degli Iced Earth alla modernità del groove dei Nevermore,
(Comatose Music) “Uncertain Process” rievoca il death metal della Florida, ma trascinato verso velocità attuali (che ricordano i Decapitated) e con una tecnica che tende a rendere i pezzi degli scomparti che si incastrano tra loro. I Prion suonano in modo robusto, solido, contornato da un lavoro
(The Smoking Goat records) Gli italiani Prehistoric Pigs propongono musica strumentale, in cui tre anime musicali cercano di comunicare e intendersi a suon di note e assoli. E il linguaggio parlato usa i Kyuss, i primissimi Tool, la psichedelia anni settanta e lo stoner. Complice la mancanza di cantato, tutto è
(Spectastral Records) I bulgari Pantommind hanno alle spalle una storia importante, che inizia a metà anni ’90: da allora, compreso questo “Searching for Eternity”, hanno dato alle stampe tre demo e tre full-“length”. Il loro è un progressive solido ma comunque melodico: lo dimostra subito l’opener “Not for me”,
(Inner Wound) Seguo i Pyramaze dagli esordi a metà degli anni 2000, e il loro secondo album “Legend of the bone Carver” è uno dei miei dischi power metal preferiti: mi fa piacere ritrovare sul mercato i danesi con il quarto full-“length” e dopo uno stop lunghissimo,