fotohumanipUna forte violenza e inserti melodici, non abusati e mai pacchiani. Queste sono le caratteristiche principali del debut album dei modenesi Human Improvement Process, i quali provengono da una serie di pubblicazioni ed esperienze di una certa importanza. Una band per niente immatura, laboriosa e di seguito si racconta attraverso le parole di Marcello e Fabio, basso e chitarra.

Ciao e grazie per il tempo dedicatomi. Dunque, un buon album “Deafening Dissonant Millennium”. Non ditemi che sono l’unico a cui è piaciuto! Domanda ironica, proprio ora vedo che alcuni siti importanti vi hanno elogiato.
Marcello: Ciao Alberto! Grazie a te per l’intervista, è un piacere. Fortunatamente non sei l’unico a cui è piaciuto il disco ahah! Stiamo ricevendo infatti ottimi feedback e ciò ci rende indubbiamente ancora più orgogliosi di questo lavoro.

Fabio: ”Deafening Dissonant Millennium” sta andando meglio di ogni più rosea aspettativa e siamo davvero molto contenti. Sinceramente non ci aspettavamo di essere intervistati da magazine esteri come Terrorizer, diventando addirittura band del giorno.

Ho letto i testi. Voi musicisti andate sempre sulle metafore, ma diverse frasi e “visioni” mi son sembrate una descrizione del nostro presente, ma in versione camuffata. Di cosa parlate, cantate esattamente?
Marcello: Hai perfettamente centrato la nostra intenzione: i testi mascherano proprio questo obiettivo. Il concetto cardine è quello dell’uomo nel nuovo millennio: era di progresso tecnologico e scientifico, di miglioramento della vita materiale, ma non spirituale. L’uomo si trova così distaccato dalla sua dimensione più intima, psicologica e naturale, alienato dal mondo vero e proprio che continua a essere modificato artificialmente dall’uomo stesso. I testi trattano quindi del dualismo uomo-macchina, della sofferenza e del senso di smarrimento propri dell’animo umano che deve affrontare questo “assordante” nuovo millennio.

Che impressione avete ricavato dal lavoro fatto in studio? E’ stato semplice registrare l’album?
Fabio:
In realtà è stato un inferno, purtroppo due membri (batterista e chitarrista) hanno lasciato il gruppo durante le registrazioni e abbiamo dovuto arrangiarci alla meno peggio. Certamente questo processo ci ha rafforzato, chiarendo maggiormente gli obiettivi comuni e riuscendo a finalizzare una line-up coesa e stabile.

Mi piace moltissimo la copertina e infatti sembra un’allegoria del vostro sound: le parti viventi di quegli esseri sono la vostra capacità melodica e quelle meccaniche lo strato metal e l’indole furiosa. Cosa avete chiesto nello specifico all’autore, Federico Musetti?
Marcello: Bellissima questa metafora! E direi anche piuttosto azzeccata. All’autore abbiamo semplicemente chiesto qualcosa di futuristico, biomeccanico e abbastanza “spiazzante”. L’intento era quello di voler sì realizzare una bella copertina nel senso estetico del termine, ma anche quello di far fermare un attimo chi la guarda e permettergli di perdersi in questo scorcio di paesaggio biomeccanico.

Come suonavano i vostri EP “S.T.A.R.S.” e “In Cristalline Worlds Beyond”? Siamo vicini al sound che avete attualmente?
Marcello: Il sound è parecchio diverso, così come la cura per i dettagli e il songwriting. Siamo stati più attenti all’omogeneità dell’atmosfera e all’efficacia dei singoli brani. Penso che questo lavoro costituisca un notevole passo avanti rispetto ai due EP precedenti.

In passato avete suonato in Russia: cosa vi portate dietro da quell’esperienza?
Marcello: E’ stata un’esperienza che ci ha fatto crescere molto come band: ci ha reso più coesi e ci ha offerto una grande occasione, quella di portare la nostra musica davanti a tantissime persone. Fare poi quel tour coi Dufresne è stato un vero e proprio onore, oltre che un piacere.

Fabio: E’ stata un’esperienza incredibile, abbiamo suonato davanti a tantissime persone e abbiamo fatto bagordi coi Dufresne. Tra le persone migliori con le quali abbiamo mai avuto il piacere di condividere il palco.

Come vanno gli affari, cioè le cose su BigCartel? Ormai tutte le band, grandi e piccole, hanno propri canali.
Fabio: Molto bene, riceviamo ordini quotidianamente, anche se purtroppo praticamente solo dall’estero.

Grazie ancora per la chiacchierata. Io mi faccio da parte e ti lascio salutare come meglio credi i lettori.
Marcello: Grazie a te! E’ stato un piacere. Continuate a supportare il buon metal nostrano e a seguirci!
Ricordo i link ai nostri store per supportarci: https://humanimprovementprocess.bigcartel.comhttp://hipband.bandcamp.com/

 

(Alberto Vitale)

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