fotoMormantdeSnagovUna band molto interessante questi black metallers finlandesi. Un gruppo che offre una ottima e sapiente mescola di black e death, messi assieme in un modo non comune. La negazione della religione e della sua stupidità è il loro argomento preferito, un argomento che viene sviluppato con intelligenza, generando canzoni e testi profondi. Ho avuto l’opportunità di parlare con Domnul Cadavru, chitarre e voce, il quale mi  ha rivelato alcuni dettagli interessanti, che spiegano tutta l’energia che sta dietro a questa ottima band, e a questo ottimo album che si è fatto aspettare per ben cinque anni. (english versione)

Ciao! Grazie per l’intervista. Congratulazioni per il nuovo lavoro, è così violentemente sballato. Ho alcune domande da farti. Siete arrivati al secondo album. E’ una specie di passo fondamentale. Ci sono molte bands che spariscono dopo la prima pubblicazione. Mi puoi dire qualcosa su come questo “Derisive Philosophy” è stato creato? Di nuovo in uno studio di registrazione minimalista come il precedente?
Hai assolutamente ragione. Abbiamo la stessa sensazione. E’ un passo importante nella nostra carriera, in questi tempi dove quelle che chiamo “black metal band da camera” sono molto comuni. Di fatto “Derisive Philosophy” è stato registrato due anni fa. Alcune canzoni, come per esempio “Divine Dismemberment”, è stata scritta nel 2009. Dopo le registrazioni c’è stato un ritardo in quanto ci siamo concentrati sull’attività dal vivo, e ci sono state anche alcune cose nella mia vita personale che hanno richiesto la mia piena attenzione. Comunque queste sono cose che non contano più. La cosa più importante è che ora abbiamo questo album fuori. Proprio come facemmo per il primo album, abbiamo registrato nella nostra sala prove, mentre alcune parti a casa nel nostro mago dello studio,V.K. Questa volta V.K. aveva della nuova strumentazione, ed ha fatto un lavoro assolutamente fantastico con la produzione ed il mixaggio.

Cosa mi dici dell’evoluzione tra il primo ed il secondo album? Che indirizzo volete dare alla vostra musica? Ho riscontrato una massiccia influenza death metal su “Derisive Philosophy”.
Il nostro primo album rappresenta una purissima passione per il black metal. Ho suonato in molte bands dalla metà degli anni ’90, ma per molto tempo ho desiderato di scrivere la mia musica, specialmente materiale black metal. Quindi “Rise From The Void” è una specie di eruzione che contiene tutte quelle idee che avevo conservato per diversi anni. La composizione e la registrazione furono una cosa veloce. Avevamo un chiaro obiettivo, e verso di quello ci siamo diretti con determinazione. “Derisive Philosophy” è un qualcosa che abbiamo gestito con più cura e nonostante la maggior parte dei riff e delle canzoni siano state create da me, abbiamo cercato di mettere assieme canzoni come una band. In quel periodo stavo ascoltando del death metal, ed il nostro chitarrista F. Domhnall segue molto quel genere, pertanto l’influenza death deriva proprio da li. Non vogliamo dirigerci verso il “blackened death metal” o verso generi crossover simili. I Mormânt De Snagov sono, e saranno, una band black metal. Puoi trovare influenze provenienti da tutti i sotto generei del metal nella nostra musica, e pure delle influenze che vengono da ambienti completamente fuori dal metal. C’è poi una grossa differenza tra i due album dal punto di vista della produzione e del suono. “Derisive Philosophy” è stato curato molto di più, ed io penso si sia reso più compatibile con le canzoni. Per il future posso rivelare che abbiamo già tre canzoni pronte. Non so come o quando le pubblicheremo, ma credo che il suono sarà molto grezzo questa volta. Ci sarà anche più varietà nelle canzoni. Due di queste canzoni sono un black metal molto diretto, mentre una è un pezzo progressivo, un mostro da sette minuti. Una cosa è certa: Mormânt De Snagov non rimarrà mai incastrata in un solo sound o stile. Saremo sempre in movimento.

Siete da Turku, Finlandia. La vostra nazione è famosa per la musica estrema, ma non esattamente per del black metal schietto. Come vi sentite nella scena finlandese, e che feedback avete dal pubblico della vostra terra?
Mormânt De Snagov non è proprio compatibile con la scena locale. Alcuni pensano siamo troppo ordinari, altri pensa siamo troppo strani. Comunque la cosa non ci preoccupa. Per il momento la maggior parte dei membri della nostra pagina facebook è da fuori della Finlandia. Naturalmente abbiamo molti amici fedeli che vengono ai nostri concerti e comprano i nostri dischi. Queste persone sono molto importanti per noi, ma escludendo loro, non ci importa molto se siamo o meno conosciuti in Finlandia. C’è una piccola scena underground in Finlandia, tutti si conoscono, il che significa che la stessa gente suona in differenti bands di black metal o comunque metal estremo. Nessuno di noi è coinvolto in altre “grosse” bands. Molti di noi hanno suonato (o suonano ancora) in molte bands sconosciute o appena visibili, ma cerchiamo di mantenere le cose separate. I Mormânt De Snagov continueranno con i loro progressi senza sfruttare quei passaggi gratis, quei vantaggi che derivano dalle nostre altre o precedenti bands.

Questo album è il primo con la nota Pest Records. Mi puoi dire come avete fatto a firmare con questa label?
E’ successo per caso. Stavo scrivendo un sacco di lettere ad etichette di tutto il mondo, cercando di ottenere un contratto. Prima di mandare le lettere (che non ho mai mandato) ho trovato il sito della Pest Records, al quale ho mandata una  email. Mi hanno risposto abbastanza velocemente, e successivamente abbiamo scoperto che abbiamo obiettivi simili. Nello scambio epistolare con la Pest Records ho percepito che l’atteggiamento che hanno verso il metal underground è uguale al nostro. E’ poi una bella coincidenza che l’etichetta sia Romena (il moniker della band è in lingua romena, ndr). E’ importante che la nostra eticetta sia in linea con i nostri ideali e le nostre visioni. Pest Records sembra dunque perfetta!

Ho notato che vi state diffondendo in Sud America. Grandioso, c’è un ampio potenziale di fans laggiù. Qualche feedback da quel mercato?
Non ci sono ancora recensioni per quello che ne so. Abbiamo ricevuto del feedback da persone singole, e sono tutti feedback positivi. E’ bello sapere che c’è un grosso numero di metallari estremi da quelle parti. Rispetto quelle persone, in quanto in certi paesi del Sud America può non essere facile supportare una simile visione estrema della vita. In Finlandia ed in molti paesi occidentali, puoi praticamente dire o fare qualsiasi cosa senza avere problemi. Non è così ovunque nel pianeta. Questa gente veramente merita il mio rispetto.

Con il nuovo disco avete deciso di togliervi il corpse painting, dando un nuovo look alla band, e di fatto marcando una separazione dal tipico trend del black metal. Come siete giunti a questa decisione?
Lo scorso inverno c’è stato questo party a base di alcol nella casa dove proviamo. Li abbiamo capito che i Mormânt De Snagov nel 2013 avrebbero celebrato il quinto compleanno. Abbiamo sentito la necessità di fare qualcosa di speciale. Dopo averne parlato un po’ siamo giunti alla decisione di togliere le maschere. Quando ascolti  “Derisive Philosophy” lo capisci. Non è quella musica che rappresenta brutali schizzi di sangue, fuoco e corpse painting. E’ più un’elegante espressione musicale, per capirci. Certo, ci sono molte sfuriate piene d’odio nell’album, ma non quel grezzo che caratterizzava il nostro primo disco. La blasfemia, le ideologie oscure, e l’odio sono più sottili nel nuovo lavoro. Toglierci le maschere è sembrata una nuova idea in quel momento, e pensiamo lo sia ancora. Non puoi mai sapere dove vai da questo punto. Penso saranno le nostre future canzoni che determineranno se torneremo alle maschere oppure no.

Mi puoi parlare dei testi del nuovo album, e come si sono evoluti dal precedente? Dimmi anche come siete arrivati al titolo, penso sia fantastico!
Grazie, devo ammettere che pure a me piace il titolo dell’album. I nostri testi nel primo disco non erano profondi come questi. Ci concentravamo di più concetti di blasfemia mascherata dentro storie horror, oppure blasfemia diretta ed i nostri ideali. Su “Derisive Philosophy” i testi parlano di morte, della cecità delle persone religiose, della falsità delle religioni e di come siano usate per tenere la gente prigioniera. Ci sono due canzoni chiave nell’album (“End Of My Thoughts” e “Detrimental Edict”) che parlano della morte e della paura della stessa, e della sua infinità. Nelle varie religioni ci sono diversi modi di spiegare la morte. Alcune la vedono come un passaggio verso una vita in paradiso, alcune la vedono come un trapasso necessario per iniziare una nuova vita con la reincarnazione. Queste sono ovviamente tutte bugie che servono solo a far stare la gente felice, tenendola lontana dal semplice concetto che quando muori, è la tua fine. Punto! Alcune persone trovano che la verità sia troppo dura da gestire, quindi credono in un dio, un paradiso, o cose simili. La canzone “End Of My Thoughts” parla della storia di una persona che sta per morire ed è perfettamente conscia del fatto che quando succederà, sarà semplicemente la fine. “Detrimental Edict” invece confronta la morte con un oceano, e descrive la sensazione di affogare in un profondo, freddo ed infinito mare. Il titolo dell’album viene da queste canzoni. E’ decisamente contro religioni e ideologie di massa che non accettano che la morte è veramente la fine. In un certo senso gli toglie il tappeto da sotto i piedi. Se la gente smette di credere in una vita dopo la morte, ci sarà una ragione in meno per credere in qualche dio. Quindi le religioni continuano a raccontare bugie alla gente. E’ uno dei trucchi per mantenere i fedeli. La nostra visione è che non c’è alcuna vita dopo la morte: è la nostra “filosofia derisoria” contro le religioni.

Cosa mi dici dei concerti e dei tour? Ci sono un sacco di eventi, specialmente in estate (in Europa abbiamo già avuto eventi come Hellfest, Carpathian Alliance, Wacken). Quali sono i vostri piani per diffondere la vostra musica in giro? Andrete in Sud America? Pensate di venire in Italia?
Ci piace un sacco suonare dal vivo. E’ un dei motivi per i quali suoniamo in una band dopotutto. Non abbiamo nessuna agenzia di booking o management, e noi non siamo certo degli organizzatori di talento. Abbiamo uno show in programma qui in Finlandia in autunno, e stiamo cercando di avere altre conferme in altri spettacoli. Siamo disposti a suonare ovunque ci invitano, a patto che non diventi un suicidio economico  per le nostre tasche. Se qualcuno ci vuole in Sud America o in Italia, siamo pronti ad andarci, basta che i termini dell’accordo siano ragionevoli.

OK, grazie del tempo che mi hai dedicato. Per favore chiudi questa intervista come preferisci, mandando un messaggio ai lettori di METALHEAD.IT.
Grazie per il vostro interesse nei confronti dei Mormânt De Snagov.  C’è un immenso numero di metal bands underground, ed è quindi difficile farti conoscere anche in nell’ambito di una ristretta cerchia di persone. Ma noi continueremo a produrre la nostra arte oscura anche se nessuno si interessasse più a noi. E’ il nostro stile di vita e nessuno ce lo può togliere. Detto questo, siamo sempre felici per ogni singolo fan che abbiamo in giro. Continuate a comprare i dischi fisici, vuol dire un sacco per le bands e per le etichette che le pubblicano. Se poi sentite i Mormânt De Snagov e decidete che non è la musica che fa per voi, allora usate i vostri soldi per comprare materiale di qualche altra onesta band metal. Grazie!

(Luca Zakk)

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