In Italia, nonostante l’oppressione religiosa, il bigottismo, il pudore, e  la (falsa) moralità esistono ancora personaggi che vivono la vita rock, indipendentemente dal successo, indipendentemente dai soldi. Questa pura e cruda dedizione al casino, alla depravazione, agli eccessi, questo desiderio di vivere velocemente al massimo dei giri vanta un rispettabile esponente nella personalità devastata di Karlage King. Musicista indipendente, creativo, pazzo, impegnato in un progetto solista denominato THE KING’S BAND, rifiuta il cambio dei tempi, delle mode, e, giustamente, rimane attaccato all’ultima vera epoca del rock’n’roll: gli anni 80. Come se il Grunge non fosse mai esistito, che se gli anni 90 fossero stati solo un terribile incubo, Karlage non molla, nonostante la triste scena italiana, e continua a diffondere l’unico vero ideale del rocker puro. Vogliamo aiutarlo a mantenere in vita il rock. Lo abbiamo recensito. Ed ora, per voi, lo abbiamo intervistato!

Ciao Karlage. Ho recensito le tue due produzioni. E’ il momento che ne parliamo direttamente, non credi? Ho qualche domanda da farti, per far si che i lettori di METALHEAD.IT capiscano chi è il rocker che sta dietro a questo progetto. Ti vedo estremo, pazzo, esagerato. Perfettamente adatto al genere che suoni.  Da dove sbuchi fuori? Raccontaci un po’ di te e del tuo background come musicista.
Ciao Luca! Purtroppo sono nato e vivo a Teramo, una città sfigata; il mio primo concerto è stato nell’estate 1992 e fino al 2000 ho fatto concerti con vari gruppi sempre nel teramano e zone limitrofe; nel 1997 il primo demo in cassetta con quello che tuttora considero il gruppo più importante per me: i CRAZY FUCKIN’ BAD! Con loro ho scritto le prime canzoni e ho fatto la prima esperienza in studio; a Marzo del 2000 sono stato contattato da un’associazione di Atri (TE) che aveva invitato Ian Paice per un drum clinic: dopo il drum clinic ho cantato 3 pezzi dei Deep Purple con un gruppo della zona e alla fine con Ian Paice alla batteria abbiamo suonato “Smoke On The Water”! Un’esperienza super! In quello stesso anno mi sono trasferito a Milano: lì ho cantato con alcuni gruppi ma a parte alcuni concerti nulla di rilevante! Poiché la vita a Milano è troppo cara nel 2006 sono tornato a Teramo dove ho subito ricominciato a suonare e nel 2007 ho registrato un demo con il gruppo Fire Spirit (i tre pezzi del demo sono ancora presenti sulla pagina facebook); poi nel 2008 ho voluto creare il mio progetto solista The King’s Band!

Canti di sesso, sballo, perversione. Sei provocatore, e questo lo conferma l’artwork e il titolo del nuovo EP. Vivi la vita che canti, o è uno sfogo rock?
Molte delle cose che ho scritto le ho fatte davvero! Chi mi conosce lo sa! Se scrivessi una biografia sarebbe a livello di quella dei Mötley Crüe! Proprio l’altro giorno ho ritrovato un articolo di giornale il cui titolo era: “Vandali In Spiaggia: falò con ombrelloni e sdraio”! E questo ne è soltanto uno, ce ne sono anche altri: infatti poiché compio gli anni ad Agosto, anni fa per festeggiare organizzavo nottate in spiaggia e dopo aver bevuto, sniffato, fumato… distruggevo tutto, agli altri lasciavo qualcosa! Poi incidenti d’auto, sesso in spiaggia sotto gli occhi increduli della gente… Per non parlare delle feste che organizzavo a casa mia quando i miei non c’erano! Bè, mi sono dato da fare!

Già che ci siamo: raccontami un po’ della copertina fuori di testa dell’EP. Come è stato creato? Idea tua?
Come tutto quello che riguarda la The King’s Band anche la copertina è stata una mia idea! E’ stata creata nello studio di un mio amico fotografo: ci abbiamo messo 3 ore perché doveva sembrare che fossi a testa in giù mentre invece ero sdraiato a terra; poi ci ha lavorato anche il grafico. Davvero un bel lavoro! La copertina è un omaggio ai DEATH SS, la miglior band italiana di sempre! Oltre a questo è una provocazione, una presa in giro alla religione cristiana! Nello specifico la mia contrarietà verso questa religione nasce principalmente dal fatto che è stata la prima a “censurare” il sesso! Mi spiego: prendendo, per esempio, la religione degli antichi greci possiamo osservare che anche gli dei avevano sesso e facevano sesso esattamente come gli uomini! Invece la religione cristiana ha descritto dio come un essere asessuato e così pure gli angeli: perché il sesso è peccato! LA PIU’ GRANDE STRONZATA DI TUTTA L’UMANITA’!  Il sesso è vita! Tutto nasce dal sesso e non dall’amore come ha detto Cristo! L’amore è una stronzata che si è inventato lui!!! E da lì in poi tutte le religioni hanno censurato il sesso (vedi Maometto, ecc.)! Questa è stata la grande colpa della religione cristiana: quella di influenzare negativamente anche le altre religioni che sono nate dopo e che comunque non hanno niente in comune a parte la condanna al sesso!!! Invece io dico che NON fare sesso è peccato!!!

Come sei messo a livello di band? Hai una line-up stabile o The King’s Band è ancora un one-man project?
The King’s Band è sempre il mio progetto solista; la line-up non è mai stabile, infatti il chitarrista è già andato via! A giorni proverò un paio di nuovi chitarristi perché in studio il chitarrista ha registrato 2 volte le ritmiche quindi mi sono reso conto che i pezzi suonano meglio con 2 chitarre! Questo vale per le date che faremo dal vivo ma sicuramente quando si tratterà di tornare nuovamente in studio recluterò altri musicisti!

Il ritorno del sound anni 80 al quale stiamo assistendo, con il ritorno al successo anche di grandi nomi: è stato questo a scatenare la tua creatività e dare origine a questo progetto?
No! Come ho detto prima canto da vent’anni e da vent’anni faccio sempre la stessa musica! Non seguo i trends!!! Addirittura i pezzi dell’EP li ho scritti tra il 1991 e il 1996, tranne You Are My Bitch che è del 2008! E ne ho ancora 52 scritti tra il ’95 e l’anno scorso!

Come nascono le tue canzoni? Raccontami un po’ come canalizzi tanta depravazione in un testo.
In genere di sera, abbastanza tardi, mi vengono in testa delle melodie! Per ricordarle le registro cantando qualche frase a caso. Il giorno dopo la riascolto e penso ad un testo che ci possa andare bene: il fatto è che tutto il pezzo già suona nella mia testa quindi ho in mente anche i riffs di chitarra e la batteria: però su questi ultimi ci lavoro assieme agli altri, nel senso che faccio (o almeno cerco di far) capire loro come vorrei che fosse, mimando le parti di chitarra e batteria con la voce e poi insieme vediamo di trovare l’arrangiamento migliore: praticamente do le linee guida del pezzo! Quindi il pezzo nasce così: io canto il pezzo al chitarrista il quale tira fuori gli accordi della mia melodia con la chitarra, gli spiego come vorrei che fosse il riff e una volta sistemate voce e chitarra ci vediamo in sala prove anche con gli altri e arrangiamo il tutto! Attraverso i testi esprimo me stesso, non sono cose dette a caso, sono così depravati perché io sono così!

A quando un full length?
E’ difficile dirlo: anche stavolta avrei voluto fare un album di 10 pezzi invece che un EP ma ci volevano troppi soldi! Spero di trovare qualche etichetta indipendente che faccia fronte alle spese di registrazione, anche senza guadagnare niente, altrimenti non so se in futuro potrò registrare ancora!

Hai intenzione di promuovere con un tour il tuo EP?
Bè come dicevo prima il chitarrista è andato via quindi bisogna vedere quanto tempo ci vuole ai nuovi chitarristi per imparare i pezzi; inoltre dalle mie parti non ci sono molte occasioni di suonare dal vivo; mi piacerebbe andare a suonare fuori (anche all’estero) ma ovviamente a condizioni accettabili!

Progetti per l’estero? Hai mai assaggiato il pubblico americano?
Qui mi ricollego alla domanda di prima: ovviamente sarebbe bello suonare fuori (soprattutto in America) ma bisogna trovare i contatti! Purtroppo non ho mai suonato in America anche se ci sono stato: Luglio e Agosto 1996! Lì, una notte, nella stanza di un motel ho scritto Death Or Glory!

Chi è il rocker anni 80 al quale ti ispiri di più?
Ce ne sono diversi ma 2 in particolare: Axl Rose (ai tempi di “Appetite For Destruction”) e Sebastian Bach!

Sesso, droga, rock’n’roll. E’ ancora un’equazione valida nella sua filosofia, come negli anni 80, oppure oggi non si scopa, ti arrestano se ti droghi ed il rock’n’roll è solo business? Inoltre: il rocker in spandex, bandana, stivali… attira ancora fiumi di groupies?
E’ un’equazione sempre valida ma purtroppo sono le nuove generazioni che non sono più all’altezza! Alla domanda n.2 ti ho risposto raccontando cose accadute fino a 10 anni fa! Prima i metallari si ubriacavano, si drogavano, facevano casino, la gente si intimoriva quando ci vedeva! Oggi molti si definiscono metallari ma sono contro la droga! Assurdo se si pensa che negli anni 80 i metallari erano tossici! Ecco cosa non funziona più: le nuove generazioni non sono più folli come lo eravamo noi, non hanno il vero spirito Metal: quindi di Metal non hanno proprio niente! Per quanto riguarda le groupies è lo stesso discorso: ormai il fenomeno è quasi scomparso perché le cosiddette metallare oggi preferiscono fidanzarsi, solo pochissime vanno ai concerti per scoparsi quelli della band!!!

La tua voce, la tua musica: per te conta di più la presenza onstage e la performance come spettacolo totale, oppure conta di più la qualità del suono ed artistica fine a se stessa?
Entrambe le cose allo stesso modo: quando sei on stage chiaramente devi avere il look a posto e devi fare spettacolo ma devi anche dimostrare di saper fare le cose che fai in studio altrimenti potrebbero pensare che sei un “fake”!

OK King. Grazie della tua disponibilità. Speriamo la musica scadente muoia e rimanga solo il vero rock. Nel nome di questo vero rock, concludi tu l’intervista come preferisci, ma non dimenticare di lasciare un messaggio alle fan ed ai fan, che leggono METALHEAD.IT
Grazie a te! Diciamo che mi hai anticipato tu la conclusione perché concludo sempre le interviste con l’augurio di un vero e proprio ritorno del METAL old school in tutte le sue forme e che il metal new school sia dimenticato per sempre perché di metal non ha proprio niente: il vero METAL  è solo quello anni ’80, tutto il resto è false metal! Quindi care lettrici e cari lettori di METALHEAD non fatevi distrarre dalle nuove sonorità e ricordatevi che i veri metallari hanno una sola regola da seguire: SEX, DRUG & ROCK N’ ROLL!!! STAY METAL.

(Luca Zakk)

Recensione 1

Recensione 2