Nati come Overock e autori di diverse pubblicazioni e concerti disseminati per l’Italia e l’estero, i We Are Waves prendono una nuova identità, un nuovo percorso. Suonano qualcosa che ha a che fare con l’alternative-rock e l’elettronica, un connubio che tenta di rompere le barriere. Viax, è voce e chitarra, ci traccia un profilo di cosa sono adesso i We Are Waves.

Grazie per aver accettato l’intervista. Il vostro lavoro è davvero maturo ed intelligente e non scontato.
Grazie mille, felicissimi ti sia piaciuto!

Cominciamo…Andiamo per gradi. Siete nati come Overock, cosa vi ha lasciato in eredità quel passato?
Ci ha lasciato anni intensissimi vissuti in prima linea come musicisti e come amici. Registrare un disco, 2 EP e una colonna sonora, andare in giro tra Italia, Inghilterra e Russia, crescere insieme, litigare, portare avanti un discorso difficile come una band sono cose che ti segnano e ti mettono costantemente alla prova. Ma ne esci con un grado di consapevolezza in più, sia artistico che personale. Probabilmente è proprio “consapevolezza” la parola giusta per risponderti.

“We Are Waves” è un EP autoprodotto, questo significa che tra concepimento, incisione, promozione avete dovuto curare ogni dettaglio. Non sbagliare nulla, scegliere i canali giusti, fare le cose giuste. E’ un qualcosa che determina tensione ed entusiasmo?
Assolutamente, e si alternano in maniera discontinua come stati d’animo anche più volte al giorno. Così come la soddisfazione per quello che sta uscendo fuori mista alla paura di non riuscire a reggere il peso di tutti gli obiettivi che ti sei prefissato…però è anche vero che nel nostro caso la tensione è un qualcosa di estremamente positivo: la nostra musica si nutre di tensione, sia per come viene scritta che per come viene suonata in studio e soprattutto live. Per cui riuscire a trasformare tutti quegli infiniti processi in un flusso creativo è la miglior risposta che possiamo dare a tali cataclismi!

Fino ad ora come sono i pareri e quali vi hanno colpito positivamente?
I feedback sono estremamente positivi e siamo molto soddisfatti. Ci fa anche immensamente piacere che così tanta gente -molta più di quella che pensavamo- si ricordi di Overock, vuol dire che un piccolo segno lo abbiamo lasciato. Alcune webzine in particolare stanno supportando la band in maniera molto attiva e questo non può che riempirci di riconoscenza e orgoglio.

Quanto incide un Marco Trentacoste (Lacuna Coil e altre band) alla regia? Quali passi avanti permette una persona del suo calibro?
Immensi. Marco è una persona con cui si è creata da subito una forte sintonia, sia dal punto di vista umano che musicale. Ci ha permesso al tempo stesso di esprimerci in libertà e di superare molti nostri limiti senza mai avvertire la tensione. Ed è un atteggiamento unico, che ti fa capire, riflettendoci a posteriori, quanto ti abbia fatto crescere.

Siete considerati (e vi considerate) una band alternative rock con forti connotazioni electro, proprio i synth e l’elettronica usata nell’album mi sembrano gli elementi che vi caratterizzano di più. Condividi?
Sicuramente dal punto di vista degli arrangiamenti è una componente estremamente caratterizzante. Io aggiungerei alcuni aspetti meno evidenti a un primo ascolto, come un certo tipo di scrittura del brano, di scelte melodiche a livello vocale e di scrittura dei testi. Ma potrei anche aggiungere un certo stile nel drumming o un preciso suono e intezione sul basso. Ognuno di noi ha lavorato molto per offrire un apporto personale il più possibile non scontato, proprio per cercare di creare un qualcosa il più possibile “personale”.

Chi è l’autore del logo? Mi piace e credo sia ben sintonizzato con i contenuti musicali.
L’autore dell’artwork è Steuso, un artista visivo molto conosciuto in terrritori legati alla rock art, e che ha lavorato con nomi di spicco come Mogwai, Neurosis, o in italia con Linea 77 e il collettivo artistico Malleus. Conoscevamo e apprezzavamo da tempo le sue opere e lavorare insieme a lui è stata una grande soddisfazione.

Avete inciso l’album “Warp It” nel 2007, quanto tempo ancora passerà per un nuovo full-“length”?
Chi lo sa! Spero non troppo….è da vedere come si evolvono le cose, nel frattempo ci godiamo il viaggio che abbiamo intrapreso con questo EP!

Ho letto sulla vostra pagina Facebook che state per comunicare novità per le date live, hai anticipazioni?
A livello estivo ci saranno ancora alcuni concerti nelle nostre zone, alcuni elettrici altri acustici. Dalla prossima stagione dovremmo riuscire a essere più presenti a livello live anche in altre città italiane…stiamo valutando alcuni accordi interessanti a livello booking in questo periodo, per cui….stay tuned!

Grazie per aver trovato il tempo per Metalhead. A te la chiusura dell’intervista…usa questo spazio come spot promozionale!
Grazie a voi per l’attenzione che ci avete riservato! Vi invitiamo a seguirci sul nostro sito (www.wearewaves.net) e su tutti i social relativi per restare informati sulle varie novità che arriveranno….e state sicuri che non ne mancheranno!!! Grazie ancora e a presto!

(Alberto Vitale)

Recensione