(Auoproduzione) Nati lo scorso anno, ma in attività sotto altro nome, cioè Overock, la band italiana si è data da fare con tre EP, ma questo esce ora con il titolo di “We Are Waves”, cioè proprio quel nome nuovo che hanno deciso di darsi. Si, We Are Waves come nome risulta meno banale, è semplice e fa effetto e anche graficamente si presta bene. A questi aspetti, secondari almeno rispetto ai contenuti dell’EP, si somma della musica che è rock moderno, puntellato dall’elettronica e melodie non ruffiane o scontate. Un sound forte, a metà tra alternative rock e modern rock, connaturato ai synth di Cisa che sono sempre presenti e sempre volti a contribuire alla caratterizzazione del sound, il quale si lascia spalleggiare da chitarre ruvide, ma ben levigate in fase di produzione. Quest’ultima poi è di Marco Trentacoste (Lacuna Coil, Le Vibrazioni e altre band). Bravi nelle atmosfere come in “To the Ocean, un pezzo dove si crea un pathos dalle tinte fluide e un crescendo finale che è una tavolozza di emozioni che si sommano tra loro. Nel complesso i quattro pezzi totali sono davvero buoni, soddisfano, non sono banalmente commerciali, anzi presentano delle rifiniture interessanti e che impreziosiscono le canzoni. Queste ultime magari son poche per farsi un’idea approfondita su di loro, ma nell’insieme non sfigurano. I We Are Waves fino ad ora hanno suonato tra Italia, Russia, Inghilterra e con Verdena, Afterhours, Tre Allegri Ragazzi Morti, Underworld, Pitchshifter, NoGuru, , Planet Funk e prodotto la sonorizzazione del corto di Man Ray “Emak Bakia”. Curriculum interessante e chissà che tra poco di loro non si parli solo di una buona promessa. http://www.wearewaves.net

(Alberto Vitale) Voto: 7/10