(AnnapurnA / Clavis Secretorvm) Quasi vent’anni per arrivare a questo debutto! Gli svedesi Dödfödd esistono dall’inizio del millennio, hanno all’attivo una manciata di demo ma il percorso che ha portato a questa release è lungo e contorto. La storia narra che il progetto nacque per mano di Atum, mastermind e creatura essenziale dei Dödfödd, musicalmente orientato verso un black dai connotati atmosferici. Tuttavia Dödfödd finì in un certo senso parcheggiato, in quanto Atum si impegnò con altre attività. Per esempio riformò gli Ofermod e li portò al debutto; poi seguì un percorso personale contorto, che lo condusse alla sua conversione al cattolicesimo romano, cosa non poco strana nell’ambito della scena black nordica. Non contento, Atum diede vita ad un’altra entità molto più prolifica (sei album dal 2011), ovvero i Reverorum Ib Malacht, una band black metal composta da tutti membri dichiaratamente cattolici (leggi qui e qui) la quale segue percorsi di illuminazione divina contemplata da un punto di vista disperso in meandri oscuri (I Dödfödd sono un duo, e l’altro membro è compagno di Atum anche nei Reverorum Ib Malacht). Ma Atum ha sempre, sotto sotto, alimentato lo spirito dei Dödfödd, producendo altri vari demo o split per poi giungere, finalmente, a questo debutto. Ma “Stigma” è destabilizzante. Anni di attesa per un viaggio lugubre in meandri bui e soffocanti… due tracce (da ben oltre venti minuti ciascuna) di lo-fi crudele, occulto, macilento, anche se indubbiamente suggestivo ed atmosferico. Un percorso contorto lungo uno stato psichico instabile, uno stato di trance semi-cosciente che altera un posizionamento delle percezioni, in equilibrio instabile tra la calma dell’anestesia ed il boato delle voragini dell’inferno. Minimalismo cosmico, intensità carnale, gelo astrale, divagazione artistica ed improvvisazione psicotica. Quasi tre quarti d’ora di circolari visioni mentali e spirituali, un labirinto senza entrata, senza uscita, che si disperde in un’orbita ossessiva illuminata da instabili luci morenti.

(Luca Zakk) Voto: 7/10