(Season Of Mist) Giungono al secondo album i belgi Carnation, nati nel 2013 per volontà del chitarrista Jonathan Verstrepen, desideroso di esprimere la propria passione per il death metal di fine anni ’80 ed inizio anni ’90. “Chapel Of Abhorrence” è un disco brutale, potente e totalmente old school, a metà tra sonorità scandinave ed americane. Il suono delle chitarre richiama infatti quello di bands come Dismember e primi Entombed, mentre lo stile vocale è estremamente cavernoso, richiamandomi spesso alla mente quello di George Fisher. L’album si snoda tra sonorità ben conosciute tra gli amanti del death metal, dalle sfuriate ad altissima velocità a parti doomy che ricordano gli Incantation, passando per stacchi thrash dove è impossibile tenere la testa ferma. “Sermon Of The Dead” è forse il pezzo che meglio racchiude tutte queste caratteristiche, tra clautrofobici riffs contorti, blast beats, parti mosh e soffocanti rallentamenti. Un album che rappresenta la quintessenza del death metal. L’originalità non alberga tra questi solchi, ma la passione e la conoscenza del genere che trasudano, faranno felici i deathsters più intransigenti.

(Matteo Piotto) Voto: 8/10