(Despotz Records) Sempre volutamente anonimi e misteriosi, tornano i danesi Angstskríg, torna dopo un paio d’anni dal debutto (recensione qui) questo duo di metal estremo senza dei veri confini, un metal che saltella senza ritegno tra black, death, blackened, groove e qualsivoglia sotto genere estremo, violento e dissacrante. Anche questa volta la coppia invita degli ospiti, cercando comunque di andare oltre qualsivoglia di prevedibile: certo, c’è Mendel bij de Leij (ex Aborted), c’è Nils Courbaron dei Sirenia e pure Carl Mörner Ringström… ma la sorpresa -considerato il genere- è il rapper danese Jøden, il quale innalza il livello della bellissima “Midt i en Angstkrig”, svelando nuovi confini e nuove divagazioni del metal estremo. Travolgente “Vishedens Ulidelige Lethed” (feat. Mendel), e quell’intermezzo dedicato al pianoforte rende tutto ancor più inquietante. Spietata ma anche molto atmoferica “Luk Dine Øjne” (feat Nils Courbaron). Tecnica, imprevedibile e con un assolo favoloso “Kaprede Sind” (feat. Carl Mörner Ringström), thrashy e rocambolesca “Ulægelige Sår”; sicuramente blackened ma a tratti anche doomy “Enegangens Overlæs”, prima della conclusiva “Uro” traccia lunga, pulsante, provocante e capace di dispensare groove in un dosaggio illegale, un livello da overdose. Come il precedente, anche questa nuova opera omonima è tumultuosa: un ascolto eccitante ma destabilizzante, energetico ma infinitamente contorto… cosa presente in poche altre band, sicuramente gli Alfahanne tra queste. Ma come per la band svedese, la miscela di stili che emerge dal materiale degli Angstskríg ha raggiunto ormai il livello successivo, diventando essa stessa uno stile personale, un genere musicale identificativo e maledettamente impetuoso!

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10