(Elevate Records) Sono Talamandas di Holy Martyr e Enharioth di Shardana e The Blacktones a creare il progetto Astral Fortress, per quello che è una sorta di death-black metal di stampo si melodic ma con concessioni neo-prog. Questo vuol dire che Talamandas e Enharioth non sono calcificati ma prediligono variare le strutture dei pezzi e apparire dinamici. Dal punto di vista testuale Astral Fortress guarda all’universo di Howard P. Lovecraft e conseguentemente allo spazio, nonché ai libri e film dell’orrore. Enharioth alla voce, Talamandas alle chitarre e Tat0 e Maze Of Torment rispettivamente al basso e batteria, Astral Fortress con “Spawn Of The Stars” esprimono toni un po’ dimessi in fatto di produzione: suoni un po’ scarni, un mixaggio e masterizzazione che non limano le imperfezioni delle registrazioni e si ha l’impressione di ascoltare in certi frangenti come delle tracce di preparazione a un album. Ciò non toglie però che il quartetto possa esprimere in maniera chiara il proprio credo stilistico, appunto un oscillare tra sortite heavy, thrash, death e black metal. Proprio il concetto prog e il dinamismo insito nelle composizione vede dunque i musicisti scivolare tra più generi e creare quella che sembra una sorta di narrazione suprema che regola l’album. Si ascolta con attenzione “Spawn Of The Stars”, non è definitivamente qualcosa di immediato e neppure è un perdersi in qualcosa di complesso: semplicemente c’è una vastità di stili che emergono di continuo e muove l’ascoltatore attraverso un viaggio. Cosmico, oppure indicibile e innominabile come scriveva più volte Howard P. Lovecraft. La produzione però non è all’altezza.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10