(Pelagic Records) Giungono al quinto album i belgi Bear, a distanza di sei anni dal precedente lavoro in studio intitolato “Propaganda” e in quello stesso periodo venne diagnosticato un cancro al chitarrista James Falck, bloccando di conseguenza l’attività della band; tuttavia, dopo che Falck si è fortunatamente ripreso, ci ha pensato la pandemia a rimandare tutti i progetti a data da destinarsi. Questo ha permesso alla formazione belga di concentrarsi sulla composizione di “Vanta”, un album che finalmente dà libero sfogo al mix di sentimenti accumulati, sedimentati e finalmente espressi in questi sei anni di iato. La furia che da sempre caratterizza i Bear è infatti maggiormente canalizzata, filtrata da arrangiamenti più complessi e progressivi che via via si insinuano tra partiture nervose in cui sembra essere l’istinto primordiale a prevalere. Il riffing è decisamente più contorto rispetto al passato, con partiture più complesse e ragionate, pur mantenendo quella nervosa urgenza che caratterizza il songwriting dei nostri. Una piacevole sorpresa si è rivelata “Defeatist”, dove fa capolino il suono di un sassofono, strumento che adoro e che ritengo possa ben integrarsi con la musica metal in generale, come dimostrato da band di diversa estrazione come Dream Theater e Napalm Death. Un album che evolve l’hardcore verso territori progressivi, bilanciando furia cieca e momenti riflessivi e pacati. Se amate i Dillinger Escape Plan e Botch, “Vanta” è l’album che fa per voi.

(Matteo Piotto) Voto: 8,5/10