(Hummus Records) Qui si vaga attraverso lande e culture. Un album assolutamente non metal, forse anche poco rock… o forse fin troppo. Noise? Rap? Non lo so. Ma che magnetismo! Il progetto è la trasposizione mentale di Brynjar Thorsson, personaggio di origine svizzero-islandese, che fu front man del trio noise rock svizzero Welington Irish Black Warrior. Con Cochon Double ci sono canzoni di Brynjar, apprentemente nate in inglese e poi man mano diventate lyrics contorte in slang francese. Il progetto è attivo da un decennio, e Brynjar ha cantato sui palchi questi brani per diversi anni… quasi verso l’abbandono… fino a quando i suoi compagni della precedente band, Lionel Jodry (basso) e Steven Doutaz (batteria), non l’hanno convinto a ridare vita ad alcuni di quei brani, con nuovi arrangiamenti… fino alla pubblicazione… al debutto! Otto brani ipnotici… seducenti, ritmici, ma soffici… tuttavia sempre taglienti, pungenti. Un libertinaggio artistico che mi ricorda quello di artisti quali Manu Chau. “La Vie Continue” è malinconica e quei tocchi di beat elettronico la rendono seducente. Psichedelica… molto ipnotica “Rat Mort”. Complessa ma anche dannatamente immediata “Restaurant”. Tanta tristezza con “Laisse Aller”, poesia circondata da delicati accordi su “Canada”. Oscura ma moderna “La Porte”… mentre il chaos-noise finalmente esplode con la teatrale “Vie de Merde”. In chiusura l’armonia melodica della rilassante “Mouette”. Disco strano. Indescrivibile. Inclassificabile… ma anche attraente, ammaliante, mostruosamente intrigante!

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10