(Hell Tour Productions) Nome pesante sulla scena hard & heavy, ma essendo italiano probabilmente risulta poco noto. È il fondatore degli Screaming Shadows, i quali sono una metal band italiana… quindi poco conosciuta anche se in circolazione da oltre vent’anni. Ovviamente ha collaborato su molteplici altri dischi, con molti altri artisti, compresa Mariangela Demurtas dei Tristania, ed è stato live session per innumerevoli bands o progetti, tra questi Bonfire, Ricardo Amorim (Moonspell), Yossi Sassi (Orphaned Land) e Tarald Lie Jr. (Tristania). Poi un bel giorno il salto di qualità, la meritata e tanto sudata visibilità: Francesco diventa l’axe man dei Tygers of Pan Tang, la leggendaria band inglese di Robb Weir, in circolazione da oltre quarant’anni, e con la quale ha già all’attivo un EP (“A New Heartbeat”, recensione qui https://www.metalhead.it/album/tygers-of-pan-tang-a-new-heartbeat-ep/). Ma Marras ha anche una rispettabile carriera come solista, tanto che in curriculum vanta ben due album strumentali… e questo nuovo “It’s Me!”, il quale cambia le regole, sconvolgendole in maniera devastante: non solo c’è la sua mano su tutte le chitarre ed ogni altro strumento (tranne Hammond, Piano e violino)… ma da queste dieci composizioni emerge -per la prima volta- anche la sua voce! Una maledetta sfida, considerando che se avesse voluto fare un album non strettamente strumentale, avrebbe avuto a disposizione tra i suoi contatti un ricco paniere di ugole (compreso il connazionale Jack Meille, compagno di avventure proprio nei Tygers of Pan Tang)! Ma no, Francesco vuole essere se stesso, ‘Sono io!’, urla a tutti, “It’s Me!”… ‘e questa è la mia arte espressa al massimo con disinibito libertinaggio’… come OGNI arte dovrebbe essere divulgata. Dieci brani, dieci canzoni che sposano l’hard rock più classico, con una bella spruzzata di AOR, legato ai nomi più grandi e classici del genere. Energetica, esplosiva, heavy ma anche super classica grazie all’organo la opener “Money Talks”, mentre l’ampiezza sonora dell’ottima “Take My Hand” fa capire che la band di Robb ha fatto la migliore scelta. Incalzante e trascinante “You Set My Heart On Fire”, pezzo con linee vocali e chitarre che si intrecciano con favolosa efficienza. Avvolgente “We Take The Blue Away”, un impostazione heavy metal roccioso ma chiaramente classico con “The Thrill Of The Hunt”. “Lady Of Ice” è una power ballad ben costruita, con un bellissimo bilanciamento tra pesantezza e delicatezza, con favolose linee vocali ed una sensualissima chitarra. Inno al rock, sia musicalmente che nei testi con “In The Name Of Rock And Roll”, oscura e profonda “Do You Hear Me Now?”, infinitamente melodica e pericolosamente catchy “Embrace The Silence”, prima della conclusiva e malinconica “Closer To The Edge”. Tutto da solo, certo, ma con qualche ospite, tra i quali spicca Bodo Schopf (Michael Schenker) alle pelli sul singolo “Take My Hand”. Album accattivante, seducente, intenso, piacevole, attraente, che ama farsi ascoltare a ripetizione. Se musicalmente non c’erano dubbi relativamente alle capacità e alla fantasia di Francesco, ecco che anche la sua voce convince con decisione: più graffiante che ruffiana, più grintosa che romantica… ma sicuramente un’ugola di spicco per il rock, per l’hard rock e -perché no- l’heavy metal!

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10