(Vendetta Records) Finalmente del black metal sincero, ben suonato, essenziale, avvolgente, fatto come si deve! Chitarre devote al tremolo, un drumming pulsante, delle linee di basso chiare e penetranti, il tutto in un contesto pregno di malinconia, di disperazione, di furibondi stati d’animo. Debuttano i danesi Glemsel, una band formatasi meno di tre anni fa con all’attivo solo un EP ed un demo, ma anche una band che dimostra un alto livello qualitativo e compositivo, un infinito gusto ritmico e melodico, qualcosa di istintivo e carnale che emerge da un sound incisivo e seducente. Dopo una introduzione lacerante affidata alla lira suonata dal bassista, è “Mod Afgrund” a dimostrare subito l’alto livello di questa band, di questo loro black: riff tirati e scream laceranti, sezione ritmica di una intensità destabilizzante, verso concetti atmosferici meravigliosamente ossessivi. “Savn” innalza il senso epico grazie a melodie che fondono trionfo a mestizia, mentre “Møntens Prædikant” accompagna con decisione verso il picco compositivo della band, quello rappresentato dai due imponenti pezzi che chiudono il lavoro, “Det Gamle Ma Vige” e “Ansigterne”, due brani che superano abbondantemente i dieci minuti ciascuno, con divagazioni acustiche profonde, arpeggi poderosi, black tirato e black cadenzato, sempre con linee di basso potenti, concetti che il brano finale esalta con cura e resa drammatica, passando da black ricco d’ira ad una espressività favolosamente DSBM. Un album con sonorità estremamente tradizionali, tuttavia imponente, rabbioso, pregno di bellezza oscura, in un intrecciarsi di violenza ed atmosfere sublimi, di tristezza senza fine e uggiosi pomeriggi autunnali.

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10