(Massacre Records) Producono riff poderosi i Godsnake e incastonati in pezzi alquanto snelli. La band di Amburgo è autrice di un thrash-groove-heavy metal e mette in bella mostra un ottimo cantante, Torger, che offre tono vocale e linee canore alla James Hetfield. L’ascoltatore arrivato alla fine dell’album, ha la sensazione di essere stato investito da potenza quanto da melodia. Un po’ Metallica di oggi, vagamente Machine Head e Metal Church, i Godsnake posseggono dei pezzi che funzionano meglio di altri, come per esempio “Blood Brotherhood”, dannatamente bella ma maledettamente troppo Metallica, oppure “We Disagree” e “Darkness”. Proprio per il fatto di infondere melodie in ogni dove, i Godsnake rendono interessante il proprio lotto di canzoni che si ascoltano e diventano assimilabili per l’ascoltatore. “Poison Thorn” è un album bilanciato in fatto di generi. Ritornando sul discordo dei pezzi che funzionano meglio di altri, ecco proprio secondi nell’arco dei cinquanta minuti di durata dell’album non innalzano il livello del songwriting. Conseguentemente qualcosa nel totale delle composizione non convince del tutto, tuttavia il songwriting dei Godsnake avrà modo di elevarsi maggiormente perché già ora offre aspetti di spicco.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10