(ViciSolum Productions) Secondo album per la band capitanata dalla potente voce di Tina Gunnarsson! Lo stile è quel dark modern symphonic metal, sulla scia di Lacuna Coil, Within Temptation ed Epica, senza particolari novità, ma non c’è dubbio che la musica da questi svedesi è energetica, coinvolgente, teatrale, e non solo per le orchestrazioni o i duetti tra la front woman e la voce maschile in growl, ma anche per un alto livello qualitativo degli assoli, molto ben arrangianti e incastrati nei brani. La title track in apertura rivela già molto: un modern metal strizza l’occhio a death melodico e, perché no, ad ipotesi di black sinfonico, lasciando molto spazio a Tina, vocalist con una voce grintosa, più rock, più vicina alla grinta di colleghe come Doro che alla delicatezza di Sharon den Adel o allo stile di Simone Simons. Si spinge sulla componente sinfonica con l’ottima “Stigma Diaboli”, pezzo che lascia scatenare la potente voce della vocalist, cosa che si ripete sulla poderosa “Repentance”, con i suoi duetti e quella batteria che sa rendersi incisiva. Si va davvero verso generi musicali più estremi con “Prophecy”, mentre “Symphony of Tragedy” che galoppa su ritmiche tipiche del genere sa ricavare uno spazio per linee vocali tutt’altro che prevedibili. “Dark Storm” è molto accattivante e lascia emergere una atmosfera esotica, prima della conclusiva, grintosa e scorrevole “Moorfield”. Un album ispirato alla caccia alle streghe in Svezia nel tardo 17° secolo, presentato dalla bella copertina di Giannis Nakos (Evergrey, Blood Red Throne, Maladie, Oceans of Slumber e tanti altri), con la produzione di Ronnie Björnström (Paganizer, Aeon, Blood Red Throne, ecc): con “Pagans Rising” il quintetto svedese regala nuovamente musica intensa, piacevole, avvolgente, fedele al genere di appartenenza ma tutt’altro che prevedibile e ripetitiva!

(Luca Zakk) Voto: 8/10