(Ipecac Recordings) Cosa resta da fare a una band che suona e pubblica da almeno trent’anni? Magari di realizzare un album con due bassisti! Ecco lo spunto, il traino per questo “Pinkus Abortion Technician”, che vede Dale Crover e Buzz Osbourne, affiancati da Steven McDonald (nella band solo dal 2016, in precedenza con Redd Kross, OFF!) e Jeff Pinkus (Butthole Surfers, occasionalmente collaboratore dei Melvins) entrambi bassisti. Il suono è vero, rivestito di frequenze sonore autentiche, ibrido tra punk, rock, ma anche blues e r’n’r. Il tutto di questa musica però è quella svagata, illogica e bizzarra voglia di uscire fuori dagli schemi. Un’abitudine per i Melvins. Pezzi propri, altri scritti dagli stessi ospiti, cover, ogni cosa contribuisce a incrementare la natura dell’album. Spesso i Melvins sono sopra le righe mostrandosi pesanti e al contempo affiancando questa imponenza con melodie inusuali, come in “Dont’ Forget to Breathe”, un mantra sonoro di otto minuti circa; oppure un corredo sonoro insolito, si pensi al banjo e all’acustica di “Flamboyant Duck”. Sopra le righe anche quando “Break Bread” ha quel tono punk e dissonante, ma abbinato a un cantato che per quanto ruvido si avvicina alla beat music, ed ecco che la canzone seguente è “I Want to Hold Your Hand” dei Beatles, presentata con fare un po’ grezzo ma efficace. “Graveyard” è un noise d’altri tempi, la canzone, in origine dei Butthole Surfers, scandisce l’andatura proprio attraverso la pesantezza dei due bassi. “Stop Moving to Florida” è un medley tra “Stop” di James Gang e “Moving to Florida” dei Butthole Surfers. Con “Embrace the Rub” scritta da Steve McDonald, quattro su otto pezzi non sono di King Buzzo o dell’intero ensamble, dunque “Pinkus Abortion Technician” è un album che prende un po’ a prestito. Ad ogni modo è anche l’occasione per vedere quattro musicisti di lungo corso inventarsi qualcosa in ogni canzone. Che possano piacere o meno, questo passa in secondo piano perché quando c’è diversità, ampiezza creativa mostrata con ilarità, eccessi, storture che possano essere, un atteggiamento freak insomma, per l’ascoltatore la musica diventa una scoperta.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10