(Profound Lore Records) Quarto album per Mizmor, one man band statunitense dedito ad un blackened doom con inserti drone. Contrariamente ai dischi precedenti, caratterizzati da sonorità più ricercate ed eleganti, “Prosaic” si avvale di uno stile più scarno e viscerale, grondante cruda disperazione ed oscurità. L’opener “Only An Expanse” viaggia su alte velocità per i primi quattro minuti, richiamando in più frangenti i Darkthrone di “Transylvanian Hunger”, per poi rallentare in maniera sensibile, tra riff carichi di angoscia squarciati da urla lancinanti. “No Place To Arrive” avanza con passo lento e funereo, inesorabilmente pachidermico, con la chitarra che si fa via via sempre più dissonante e disturbante, prima di prodursi in un dolce arpeggio acustico che precede una sfuriata black metal. Furia che troviamo anche nella parte iniziale di “Anything But”, caratterizzata da parti vocali parlate su un riffing devastante, prima del rallentamento sovrastato dallo scream. “Acceptance” accentua la componente drone, con parti di chitarra estremamente dilatate per poi spiazzare l’ascoltatore con svariati cambi di tempo. Un album emozionale, che racchiude uno spettro di sentimenti che vanno dall’aggressività alla desolazione, gestiti con grande destrezza ed un senso della melodia non comune. 

(Matteo Piotto) Voto: 9/10