(Time To KIll Records) Album numero tredici per un fiore all’occhiello del chiodo metallico italiano. Si, quel “Singin’ in the Pain” ha proprio a che fare col celebre “I’m singing in the rain” del tremendo Alex McDowell, attore protagonista come Alexander Delarge nel film “Arancia Meccanica” del sommo regista Stanley Kubrick, tratto dall’omonimo libro di Anthony Burgess dal titolo “A Clockwork Orange”. L’album “Singin’ in the Pain” nasce durante il confinamento dovuto alla pandemia da Covid-19. In quel periodo i Necrodeath tracciano le prime note per costruire l’album che è un concept sul suddetto film e vuole affrontare un discorso sulla violenza e la sua immoralità per conseguire poi, come nel film, a un percorso di redenzione. Il sound dei Necrodeath è ben rintracciabile, forse meno oscuro rispetto al precedente lavoro “Defragments of Insanity”, però altrettanto dinamico, tignoso e trascinante nei nove pezzi dove la band si lancia tra sfuriate thrash e death/black metal. Adorabile la tensione narrativa-melodica dei riff che mai come in questo caso sono stati così lirici, così caratterizzanti e in certi momenti anche con il resto degli strumenti, un qualcosa dalle sembianze techinical/prog. Flegias, voce insinuante, stridula, degenerante nelle strofe, è il contraltare alle melodie e ai riff solenni o duri che Pier Gonella erutta a profusione. In “Singin’ in the Pain” esiste una linea di progressione che segue andature tutte sue, dunque anche concettualmente legate ai testi, quanto proprio istintive come poi riesce da sempre ad essere, istintiva, la band. Nell’album partecipa nella canzone “Transformer Treatment” alla chitarra S.B. degli Schizo, Eric Forrest, degli E-Force ed ex Voivod, è la voce in francese in “Anti-hero” e la voce narrante che si ode tra i pezzi e addirittura quella di Tony Dolan dei Venom Inc. In queste battute finali si vuole stilare un giudizio finale ma semplice ed essenziale: non è un album immediato ma ascoltare i Necrodeath suonare in questa maniera forse è la prima volta e ben venga la cosa!

(Alberto Vitale) Voto: 8/10