(Astral Music) Il fondatore dei Nefesh Luca Lampis scrolla via un po’ di polvere che il tempo e le situazioni della vita hanno posato sul nome Nefesh. La prog metal band ha inciso tre album in sette anni e l’ultimo “Panta Rei” è del 2018, il qaule però ritorna sul mercato discografico grazie alla ripubblicazione e promozione della Astral Music. Lampis insieme al cantante Matteo Sbrollini – nome nuovo nel mondo Nefesh – lavora e cesella un parco canzoni per sola chitarra classica e voce. I sette pezzi che formano “Modern Lieder” quattro sono rifacimenti di canzoni dei Nefesh, tre di altri artisti, ovvero A Perfect Circle, Limp Bizkit, Deftones. Nelle cover spicca “Re-arranged” dei Limp Bizkit che rispetto all’originale è davvero un universo nuovo e gioca con un contrasto piuttosto interessante. Anche “Orestes”, dei A Perfect Circle , viene riformulata in maniera interessante e piacevole, con i due musicisti che si fregiano di una performance lodevole. La lettura di “Digital Bath” sembra perdere qualcosa, non nelle parti ruggenti del pezzo dei Deftones che nel caso di un duo con sole voce e chitarra non riprendono, bensì proprio nelle sezioni e strofe quiete, nonostante la chitarra appaia puntualmente graziosa e leggera. “Preludio”, un’ipotetica ripresa di due pezzi omonimi contenuti in “Panta Rei”, “Every Time” di “Shade And Lights” che è il primo album dei Nefesh, “Luce Candida”, sempre di “Panta Rei” e “Figlio della Vita” dell’album “Contaminations”. “Preludio” è magistrale nel tocco di chitarra e per le conseguenti atmosfere. “Every Time” diventa completamente un’altra canzone rispetto alla tirata e spettacolare versione originale. “Luce Candida” è una drammatizzazione della versione originale e probabilmente ne conserva quel taglio soave, incantato. A suo modo questo conservare i principi d’origine, avviene anche in “Figlio della Vita”, in cui il pianoforte viene rimpiazzato totalmente dalla chitarra, presente anche nell’originale, e con Sbrollini che sceglie un’altra tonalità che padroneggia con meraviglia, rispetto alle modalità della versione originale cantata da Paolo Tittarelli. “Modern Lieder” è notevole, però la sua forza la si avevate in pieno anche andando ad ascoltare le versioni originali. Posto quanto sia legittimo credere che un album di rifacimenti debba essere a prescindere valutato per come suona e senza necessariamente indagare su un confronto, “Modern Lieder” è marchiato da un’atmosfera talmente cupa e fosca che può essere frainteso. I lieder sono delle canzoni, in tedesco è appunto il plurale di canzoni che nella musica classica indicano composizioni con voce e pianoforte. Sono anche delle canzoni che formano cicli narrativi in musica. Dunque, ritornando al nome del duo e a questa versione ‘lied’ dei Nefesh, il significato artistico dell’album viene raggiunto e supera ogni prima impressione che possa fornire. Sia essa cupa, ombrosa, oppure incantata e morbida.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10