(Karthago Records) Con il loro sound fra power e melodic metal, gli svizzeri Rizon editano per la Karhtago il proprio terzo album. La band ha in realtà una storia abbastanza lunga, che rimanda addirittura al 1997 (il primo album è però del 2005); il punto di forza dell’attuale formazione è sicuramente l’alternanza fra le due belle voci di Mathias Götz e di Seraina Telli. “High Flyer” ha un andamento decisamente power (ascoltate ad esempio la batteria) e “Sign from Eternity”, con il suo bel refrain melodico, conferma l’impressione. “Tears of the Sun” si muove in un contesto vagamente folk, con i suoi ritmi secchi e ben scanditi. “Remotion” strizza l’occhio alle ultimissime tendenze del mercato, mentre “El Dios” è insospettabilmente cantata in spagnolo. Abbastanza standard la ballad “Cold Winter Nights”, mentre convincono i ritmi catchy di “Same Same”. La lunga “Out of Nowhere” ha un tocco Stratovarius (soprattutto per i suoni di tastiera), mentre in “Lost in Silence” troviamo anche qualche vago spunto progressive. Come si vede la tracklist è lunghissima (13 brani per ben 72 minuti), ma grazie alla varietà del songwriting i momenti di noia sono davvero pochi. Merita sicuramente una chance!

(Renato de Filippis) Voto: 7/10