(Selfmadegod Records) Realtà messicana fondata da Jaleel Castillo che arriva al nuovo album attraverso una nuova line-up creatasi negli ultimi anni e che porta a due le nazionalità della band, visto che qualcuno degli elementi è degli Stati Uniti d’America. “Violentopia” esce undici anni dopo il secondo album e dopo i recenti split e demo. I Rottenness serrano i ranghi e si lanciano in una nuova ondata di death metal inframezzato dal grindcore e brutal death metal. “Violentopia” è dunque materiale pesantissimo e maledettamente estremo. Tanto estremo da essere maggiormente spinto oltre con la partecipazione di musicisti provenienti da Pig Destroyer, Cephalic Carnage, Isolation In Infamy ed altri ancora. Nel flusso di sangue, morte e violenza anche intermezzi con sampler di dialoghi ed altro. L’atteggiamento di estremismo portato avanti con un riffing spesso cadenzato, da un drumming squinternato per il suo aumentare e diminuire il passo, in più da un growling torvo, rende questa proposta un qualcosa per appassionati di simili nefandezze. Anche quando la band crea delle andature che vanno in crescendo, quel clima da incubo sembra aumentare sempre più e si capisce che prima o poi i Rottenness vorranno esplodere in colpi da macellaio. Uno schema che alla lunga rende anche prevedibile qualche pezzo. Nonostante ciò proprio quella preparazione a sfuriate di natura grindcore o a quelle vorticanti andature in crescendo siano proprio il piatto forte dei Rottenness.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10