(Iron Bonehead Productions) Sono diventati una vera band i Runespell, l’entità dal sud del mondo (Australia) che suona così dannatamente nordica! Se finora si trattava del lavoro del mastermind Nightwolf, con questo nuovo disco siamo davanti ad una vera line up a tre elementi, con finalmente un batterista e pure un tastierista (entrambi i nuovi membri militano in altre realtà della scena australe, quali Nazxul, Temple Nightside, Pestilential Shadows, Grabunhold e Baxaxaxa). Puntuali come la morte fin dal debutto nel 2017, hanno pubblicato un album on un EP/split ogni dannato anno, senza mai tradire l’attesa, andando ormai a comporre un curriculum di ben cinque full length, l’ultimo dei a quali -“Verses in Regicide” (recensione qui)- a conferma del grandissimo impegno nel voler affermare questo progetto devoto ad un black metal con pesanti tendenze medioevali, le quali emergono trionfali tra questi pregiati riff di matrice pagan, ricchi di melodia e di coinvolgimento. Con l’EP “Sentinels of Time” dell’anno scorso (recensione qui) iniziò quella metamorfosi del sound che ora con questo nuovo lavoro di venta palese: più solenne, più epico, più aggressivo in un certo senso, ma anche più curato con una intelligenza mescolanza di parti incalzanti, sezioni rabbiose e segmenti acustici. Brani come “Spectres of War” catturano l’ascoltare trascinandolo dentro quell’impostazione pregna di malvagità demoniaca la quale con provocazione muta, cambia, evolve verso un’energia trionfale contagiosa. Per quanto riguarda le parentesi acustiche, un ottimo esempio è senza dubbio la favolosa title track, un monumento sonoro di oltre dieci minuti, o la malinconica e conclusiva “Vigirdr Fields”, entrambe le quali, con disinvoltura, mostrano cosa siano diventati i Runespell oggi, a sei anni dal debutto. Gloriosi, tenebrosi, ricchi di tradizione, di senso del culto, di aura leggendaria: ed inspiegabilmente provenienti da una terra tipicamente calda, ben lontana dalle gelide lande e dalle notti senza fine di quel nord che la loro musica trasmette con destabilizzante magnetismo.

(Luca Zakk) Voto: 9/10