(Iron Bonehead Productions) Sempre più nordici gli australiani (o l’australiano, visto che si tratta del mondo dell’unico artista Nightwolf, in forza anche nei Blood Stronghold) Runespell che danno seguito all’ottimo “Verses in Regicide” uscito solo l’anno scorso (recensione qui ). Le componenti folk ed ambient crescono a dismisura (basta ascoltare l’atmosfera inquietante “A Drakkar’s Last Journey”), mentre il viaggio introspettivo carico di emozioni malinconiche dilaga, come confermano tracce quali “Sentinels of Time”. Complessa e suggestiva “Claws of Vanagandr”, un lungo viaggio arricchito sia da melodie che da un incalzare disperato e subdolamente devastante. Più groovy ed epica “Memories of Steel”, un brano che svela la vera essenza black dei Runespell. Con due pezzi ben oltre i dieci minuti, Runespell regala black metal puro, essenziale, deviato, senza arricchimenti elettronici… dove la luce non esiste, ed il tempo diventa una insignificante variabile di un sistema matematico infinitamente più complesso.

(Luca Zakk) Voto: 8/10