(Sun & Moon Records) Dopo quasi oltre quindici anni di attività, gli assurdi Siculicidium, band romena capitanata dall’altrettanto assurdo Béla Lugosi, hanno pubblicato solo due album… ed una manciata di EP. La cosa che adoro di questo progetto è l’estrema personalità stilistica, contro ogni standard, diversa da ogni canone, a tratti ai confini tra la musica e il caos, cosa spesso evidenziata dalle linee vocali apparentemente completamente incompatibili con la musica. I Siculicidium si amano o si odiano. In redazione sono ancora oggi fonte di provocanti battute, in quanto divennero tra le mie band preferite dopo che un collega bocciò uno dei loro EP (“Keringők”, tra l’altro uno dei miei preferiti, recensione qui); da allora la band dell’Est è diventata pane per i miei denti, regalandomi capolavori come gli EP “A Halál és az iránytű” (qui) e “Land Beyond The Forest” (qui) o l’ultimo full length “Hosszú út az örökkévalóságba” (qui). Appartenenti ad un underground pestilenziale, il duo ha trovato finalmente la via della luce quando firmò con l’inarrestabile Sun & Moon Records, la quale non solo ha pubblicato l’ultimo full, ma che si impegna a riportare alla luce le vecchie perle, come l’EP del 2006 “Lélekösvény” (originariamente uscito per Hét Vezér Haragja, recensione qui) e questo “Utolsó vágta az Univerzumban”, l’album di debutto (quando all’epoca la band era un trio) uscito originariamente con l’etichetta attuale, ma solo in formato CD, quando queste perle di marciume black metal dovrebbero e devono fuoriuscire solamente da profondi solchi scavati su nero ed erotico vinile. Black diretto, black melodico, parentesi atmosferiche, piene di arpeggi, infintiamente suggestive. Crescendo dinamici, cambi imprevedibili. Epica “Utolsó vágta az Univerzumban”, travolgente ed essenziale “Halványan az idő ellen“, fino al cambio pregno di atmosfera inquietante. Pulsante e drammatica “Bizonytalan ideák 1-2 – Ellen”, melodica e tagliente “Talán (ha hallanám…)”. Nervosa “A sajnálat utolsó lehelete (Taxidermia)” mente la conclusiva “Lebomlás, lelassulás” riassume un ampio ventaglio stilistico, elargendo tanta violenza quanta atmosfera introspettiva, corredata da arpeggi suggestivi e tremolo inarrestabili. Una perla rara di black metal originale, personale, identificativo. Troppo scellerato per essere moderno, troppo intelligente per essere old school. Questo black è infestato da punk, black’n’roll, doom, thrash ma anche da heavy metal classico, teorie atmosferiche e deviazioni mentali in perfetto stile horror. Se l’EP Lélekösvény” annunciava quale bestia demoniaca questi Siculicidium potessero impersonare, fu “Utolsó vágta az Univerzumban” a svelare le carte, il genio, la malattia mentale, la perversione sonora ed un palese libertinaggio stilistico. Ora, finalmente, questa depravazione musicale è godibile nel modo migliore: luci spente, bicchiere di scotch, cuffie e puntina che arranca affamata tra i vorticosi solchi del vinile.

(Luca Zakk) Voto: 9/10