(Andromeda Relix) “In the Storm” apre con eleganza e un tocco vagamente Pearl Jam della loro età più matura. Fortunatamente il prosieguo nell’album “Samsara”, con brani come “Each Day a Crossroad”, che è un incantesimo che riprende Eric Clapton e i Fletwood Mac, oppure “Black River” o la suite divisa in due parti che offre il titolo all’album, svela una band molto più matura di certe sonorità udite in apertura. I The C. Zek Band, che in redazione abbiamo imparato a conoscere QUI, spaziano dal rock contaminato dal blues, al funky e jazz, con impennate soul come avveniva negli anni tra i ’60 e i primissimi ’70. Con Roberta Dalla Valle alla voce, abbondantemente affiancata da Christian Zecchin, anche chitarra, la band amplia le proprie composizioni. La Dalla Valle è un elemento distintivo e pure non il solo. Nicola Rossin al basso e cori con Enea Zecchin alla batteria, diffondono strutture ritmiche e muri alle spalle delle chitarre e non da meno alle divagazioni melodiche e strutturali offerte anche dai contributi di Matteo Bertaiola, tastiere e organo hammond. Musicisti e strumenti creano uno scenario rock tradizionale, figlio di un’era mai dimenticata e con aggiunte scintillanti di jazz e soul, proprio come in “Feel So Good”, che rendono tutto quanto senza tempo. “Samsara” è dunque tradizione e soprattutto maturità da parte di una ormai costruita, avanti, capace di creare canzoni e di svisare, improvvisare senza prefigurare necessariamente degli schemi rigidi.

(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10