(20 Buck Spin) Il 17 febbraio 2023 gli statunitensi Ulthar pubblicano due album che seguono i due precedenti del 2018 e 2020, rispettivamente “Cosmovore” e “Providence”. Il trio ancorato alle tematiche di Howard P. Lovecraft con l’album “Helionomicon” (QUI recensito) si cimenta in due lunghe composizioni da 20’, la title track e la title track del presente album. “Anthronomicon” rispetto a “Helionomicon” ne conta otto di pezzi e concettualmente sembra più vicino alla sua title track, la quale è più spinta, ruvida certamente pregna di oscurità e dell’orrore cosmico degli scritti lovecraftiani quanto delle tematiche dei testi della band, rispetto alla title track “Helionomicon”. Quest’ultima vede una band si impegnata in un technical death/black metal, eppure con sembianze ordinate, meno irruente. L’album “Anthronomicon” dura anch’esso circa 40’ ma è un’ampia gamma del potenziale esecutivo e dunque tecnico degli Ulthar. Riff e pattern ritmici possono essere veloci, frammentati, articolati, quanto irruenti e micidiali oppure raffinatamente letali con quelle melodie contorte e rapide che si alternano a partiture ritmate o solo a tratti d’atmosfera. Ulthar sono un modo di suonare e di essere tenebroso, alimentano il proprio death metal dei principi basilari del genere e le partiture veloci sono essenzialmente black metal. Una visione estrema della loro musica, tratteggiata però con uno spirito propositivo, intriso di tecnica ma priva di orpelli.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10